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Andare a “caccia” di castagne evitando il rischio zecche

da | Nov 5, 2018 | Medolla, Cronaca | 0 commenti

Autunno tempo di castagne e passeggiate nella natura, attenzione però alle zecche, che proliferano nei luoghi ricchi di vegetazione, freschi e umidi. Dopo la campagna di prevenzione della scorsa estate, l’Azienda USL di Modena mette nuovamente in guardia i cittadini sulla pericolosità di questi parassiti, che possono trasmettere gravi malattie all’uomo (tra cui la Malattia di Lyme).

Le raccomandazioni. Sempre validi i consigli di utilizzare repellenti specifici e abbigliamento idoneo (maglia e pantaloni lunghi, calzini bianchi e scarpe chiuse), camminare lungo i sentieri segnati, evitando di addentrarsi nella vegetazione. Una volta tornati a casa, è bene lavare i vestiti a 60° e procedere a un’ispezione accurata del corpo per rilevare l’eventuale presenza del parassita.

Come agiscono. Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all’estremità delle piante; grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo, avvertono la presenza di un potenziale ospite e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciando a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore, tanto che spesso passa inosservato. Generalmente rimangono attaccate all’ospite da 2 a 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.

Cosa fare. In caso di puntura, bisogna prima rimuovere la zecca utilizzando le apposite pinze reperibili in farmacia e successivamente disinfettare l’area. Il parassita va poi riposto all’interno di un contenitore chiuso, che dev’essere portato al Servizio Veterinario dell’Azienda USL per l’identificazione o altri approfondimenti.

Dal medico. È bene consultare il proprio medico, specialmente se non si riuscisse a togliere la zecca, se dovessero insorgere infezioni o arrossamenti localizzati, febbre e dolori articolari o in caso di mancata copertura della vaccinazione antitetano.

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