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I diavoli della Bassa, la storia dei presunti pedofili a Matrix – IL VIDEO

da | Nov 21, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro | 0 commenti

I diavoli della Bassa, la storia dei presunti pedofili a Matrix è andata in onda mercoledì sera su Canale 5. La trasmissione di Nicola Porro ha ripercorso quanto accaduto vent’anni fa con la lente usata dall’inchiesta Veleno di Pablo Trincia. Ecco come la vicenda è stata presentata agli ascoltatori di Canale 5

Riti satanici nei cimiteri, tombe profanate, gatti sgozzati, orrori che nessuno ha mai visto ma che alla fine si materializzano nei racconti di alcuni bambini della Bassa Modenese, tra Massa Finalese e Mirandola, alla fine degli anni 90. Sedici bambini che, dopo essere stati allontanati dai genitori per problemi economici, di salute mentale o bassa frequenza scolastica, cominicano a parlare. Tanti racconti che disegnano uno spaccato raccapricciante.

Le testimonanzna raccolte dagli assistenti sociali di Mirandola portano alla sbarra genitori, parenti e amici accusati di essere pedofili dediti al culto di Satana. Inizia così una vicenda giudiziaria dolorosa e complessa tra condannati, bambini che non hanno mai rivisto i loro genitori e una lunga scia di morti. Nel processo Pedofili bis il Tribunale di Modena identifica 16 imputati di due diversi reati, violenze nei cimiteri e abusi sessuali domiciliari. In primo grado condannati tutti, in appello i giudici di Bologna reputano inattendibili  le accuse per le violenze nei cimiteri, ma 12 imputati vengono condannati comunque per episodi di pedofilia basati sui racconti dei bambini, Nessuno dei circa 20 imputati ha mai confessato  o accusato altri, come don Giorgio Govoni, morto di crepacauore perchè ritenuto il capo dei pedofili della Bassa. I racconti dei bambini, vsiite mediche e perizie psicologiche sono state fondamentali in un caso definito oggi da alcuni come un colossale pasticcio giudiziario

 

In studio era ospite la signora Roberta di Mirandola che nel 1997 si vide portare via i due bambini di 2 e 5 anni. “Me li portarono via perchè vivevo in momento di difficoltà, solo per  qualche mese mi avevano detto. Sono stati portati portati uno iin affido a una famiglia di Mirandola e l’altra al Cenacolo Francescano a Reggio Emilia”, racconta Roberta. Spiega che in quel periodo ha sempre mantenuto i rapporti coi bimbi, ha sempre partecipato agli incontri. Poi però le arrivò l’accusa di pedofilia. Dicevano che la bimba di 5 anni, nei mesi in cui non era con lei, aveva raccontato che la portavano al cimitero degli orrori.
“Ho avuto due processi, sono stata assolta in tutti e due processi, nel 2000. Ma  – spiega Roberta – non è stato avviato un percorso di riavvicinamento ai suo bambini, che anzinon vedrà mai più. “Una grande ingiustizia”, commenta l’avvocata Patrizia Micai, che da tempo segue la questione e intende chiedere la revisione del processo.
Poi Roberta racconta che nel 1999 rimase incinta e le venne annunciato che anche questa bambina le sarebbe stato tolto. Chiede il conduttore: “E’ possibile che venga tolta una bimba che deve ancora nacsere a una donna che non è stata condannata?” “Sì”, risponda l’avvocata Micai – come era accaduto per la famiglia Scotta”.

A Matrix si è parlato infatti anche della storia di Federico Scotta, di Massa Finalese. Il suo caso è stato presentato così:

Nel 1997 gli presero i figli, inchiodato dalla testimonianza di una bambina di otto anni e processato per pedofilia e satanismo epoi condannato fino in Cassazione Ma per ques’tuomo la pena peggiore è stata un’altra: non vedere mai più i propri figli.

Scotta ha raccontato i terribili anni vissuti  in carcere, si è professato ancora una volta innocente e ha lanciato nuovamente un appello ai figli affinchè si mettano in contatto con lui.

I VIDEO

La presentazione del caso, clicca qui per il video

Parla Roberta: “Mi hanno tolto i miei figli ingiustamente”, clicca qui per il video

Parla Federico Scotta: “Dopo 11 anni di carcere solo ora mi scagionano”, clicca qui per il video

 

 

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