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Mirandola, polemica (superata) per il concerto di Gabry Ponte al Palasport

da | Dic 14, 2018 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Quest’anno a Mirandola la notte di Natale non è passata inosservata a causa della serata di dj-set che il noto artista Gabry Ponte terrà il 25 dicembre al Palazzetto dello Sport, trasformato per l’occasione in discoteca.

A sollevare la questione per l’evento che richiamerà migliaia di giovani e non solo è stata la SILB FIPE, l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo, che ha inviato un doppio esposto al Comune. Secondo quanto sosteneva l’associazione, il palasport non sarebbe in regola con la normativa del Testo Unico per la Pubblica Sicurezza e, in particolare, non avrebbe le autorizzazioni per i cosiddetti trattenimenti danzanti.

Il pensiero corre subito ai fatti di Corinaldo e a quanto accaduto alla discoteca Lanterna Azzurra.

Intanto sui social la serata organizzata da Mirandola Eventi già spopola.

Il Comune, dal canto suo, fa sapere attraverso una nota dell’assessore Roberto Ganzerli che “tutte le attività attuate presso strutture pubbliche a Mirandola sono autorizzate con grande sforzo da parte di tutti per garantirne la sicurezza. Il Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo) anche in passato ha presentato esposti e richieste di accesso agli atti per presunti spettacoli abusivi organizzati nel territorio del nostro Comune. Il Comune di Mirandola ha sempre risposto, inviando copia delle autorizzazioni rilasciate”.

Secondo quanto riferisce il Comune, il limite massimo è di 1.050 e nel corso del 2018, dopo la riapertura, sono stati autorizzati tre eventi, che si sono svolti il 7 e 13 aprile e il 31 ottobre, mentre per quelli del 21 e 25 dicembre sono in corso le verifiche.

“Il Silb – conclude Ganzerli – non ha mai richiesto di poter partecipare ai lavori della nostra commissione comunale di vigilanza, così come non ha partecipato a suo tempo a quelli della commissione provinciale per gli eventi del 7 e 13 aprile”.

Così, dopo le risposte del Comune, le polemiche sono rientrate.

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