BOMPORTO, BASTIGLIA – Si chiude con un nulla di fatto l’inchiesta in merito all’alluvione del 2014, che in poche ore invase le campagne e centri abitati con 30 milioni di metri cubi di acqua e che costò la vita a Giuseppe Oberdan Salvioli.
Il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero del non luogo a procedere per i tre indagati, un dirigente Aipo all’epoca dei fatti e due tecnici. I dirigenti Aipo non ebbero responsabilità penali perché fecero quanto possibile per la manutenzione degli argini, in assenza di fondi e investimenti da parte degli enti preposti.
Dunque, cade l’ipotesi della mancata manutenzione e, quindi, nessuna responsabilità da parte dell’uomo. A questo punto non restano che gli animali selvatici.