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Frama, la vertenza dell’azienda di Novi è sul tavolo del Governo

da | Gen 13, 2019 | Novi | 0 commenti

NOVI – L’annunciata chiusura della Frama Action di Novi è ora sul tavolo del ministro Di Maio: il senatore modenese Edoardo Patriarca, capogruppo Pd in Commissione Lavoro, ha infatti presentato una interrogazione in cui chiede l’intervento del Ministero dello Sviluppo economico, Lavoro e Politiche sociali. Ecco la dichiarazione di Edoardo Patriarca:

Edoardo Patriarca“I lavoratori della Frama Action di Novi sono ancora impegnati nel presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda. Anche il nuovo incontro tra le controparti non ha portato a risultati concreti per tentare di salvare i posti di lavoro e l’attività produttiva. L’azienda ha continuato a sostenere l’improcrastinabilità della chiusura nonostante, recentemente, sembra abbia effettuato investimenti in beni strumentali. E’ per questa ragione che ho deciso di interrogare direttamente il Ministero dello Sviluppo economico. Ho chiesto, infatti, al ministro Di Maio quali iniziative il MISE intenda intraprendere al fine di individuare azioni, progetti e strumenti a tutela del lavoro e della produzione di uno stabilimento che fa parte della storia economica e sociale di Novi. Ci sono voci, tra l’altro, di una possibile delocalizzazione della produzione. Se così fosse, ho ricordato al ministro, che la casa madre austriaca Hella dovrebbe restituire le agevolazioni ottenute nel nostro Paese, come previsto dalle leggi vigenti”.

Intanto giovedì 10 gennaio, il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli ha incontrato, presso la Camera del lavoro di Carpi, i lavoratori della Frama Action di Novi in lotta per la difesa del posto di lavoro. Ecco la sua dichiarazione:

“Desidero, innanzitutto, esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori, con cui ho parlato a lungo, e alle loro famiglie in un momento così difficile. Come ci hanno riferito i rappresentanti sindacali, la distanza tra le controparti è ancora ampia: la proprietà continua ad essere intenzionata a cessare l’attività produttiva nello stabilimento di Novi. Tra l’altro, al tavolo negoziale, fino ad ora, la casa madre austriaca continua ad essere rappresentata solo da un avvocato. E’ mia intenzione provare ad aprire un canale di comunicazione più diretto con la proprietà, interessando alla vicenda alcuni europarlamentari austriaci. La casa madre non può limitarsi a trattare il caso Frama Action come un semplice procedimento burocratico, deve assumersi le proprie responsabilità verso i lavoratori, le loro famiglie e l’intero territorio”.

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