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Frama, l’azienda tenta di far uscire delle merci. La denuncia del sindacato

da | Gen 24, 2019 | In Primo Piano, Novi, Cronaca | 0 commenti

NOVI DI MODENA – “La proprietà della Frama Action di Novi di Modena si è dimostrata totalmente inadempiente rispetto agli impegni presi nell’incontro del 15 gennaio in sede istituzionale presso la Regione Emilia Romagna, dove si era convenuto di riconvocare le parti per il 30 gennaio senza mettere in atto azioni unilaterali.
Questo purtroppo non è avvenuto, e tra ieri e martedì si sono registrati alcuni momenti di tensione davanti ai cancelli. Infatti, sia martedì che ieri un tir della proprietà austriaca Hella è entrato in fabbrica con l’intento di portare fuori dei semilavorati”. Così scrive in una nota Angelo Dalle Ave della Fiom/Cgil Carpi che fa il punto della situazione:

I lavoratori e la Fiom/Cgil si sono prontamente attivati per evitare l’uscita del tir in entrambe le giornate.
A seguito di ciò, ieri mattina è stato convocato un incontro dove per la prima volta la proprietà austriaca Hella si è presentata nella persona di Andrea Kraler. L’incontro di ieri si è protratto a fasi alterne per tutta la giornata ed ha visto la partecipazione anche del sindaco di Novi Enrico Diacci e di Angelo Dalle Ave della Fiom di Carpi affiancato da una rappresentanza di lavoratrici e lavoratori, mentre davanti ai cancelli proseguiva il presidio (che è in atto dal 28 dicembre).

L’obiettivo sindacale dell’incontro era verificare, approfittando della presenza della proprietà, se vi fossero eventuali punti di avvicinamento nelle posizioni in vista dell’incontro istituzionale del 30 gennaio convocato dall’assessorato alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna.

Si è invece capito che da parte aziendale, c’era solo la pretesa di ottenere il via libera per asportare quanto più materiale possibile dallo stabilimento, motivando ciò con la necessità di ottenere ricavi per far fronte alle esigenze aziendali, dato che è stato ribadito che non vi è nessuna volontà di considerare una qualche forma, anche temporanea, di continuità aziendale.

I tentativi dell’azienda di asportare materiali con l’ausilio di personale esterno rappresentano una palese violazione di quanto pattuito il 15 gennaio nell’incontro presso la Regione Emilia Romagna, dove si era convenuto un nuovo incontro il 30 gennaio senza mettere in atto nel frattempo azioni unilaterali.
L’incontro del 30 gennaio, rimane per la Fiom/Cgil, secondo gli affidamenti dati, finalizzato a verificare tutte le possibilità alternative alla cessazione ed al licenziamento collettivo annunciato nella comunicazione aziendale del 21 dicembre.

Ad oggi, però, nonostante le proposte di mediazione avanzate dalla Fiom/Cgil, ma rifiutate dalla proprietà, non si è ancora ristabilita quella condizione di tranquillità necessaria ad una trattativa delicata che deve decidere dell’esistenza o meno di una importante struttura industriale in un territorio, che tra le altre cose, risente ancora fortemente delle conseguenze del post sisma 2012.
Nel frattempo, l’azienda ha anche tolto o coperto le insegne Hella dallo stabilimento di Novi.

Solidarietà ai lavoratori è stata espressa da Vania Pederzoli del circolo Prc di Novi che così scrive in una nota:

Interveniamo nuovamente per esprimere ancora una volta la piena solidarietà di Rifondazione Comunista ai lavoratori e alle lavoratrici dell’azienda Frama Action di Novi di Modena, ora di proprietà del Gruppo Hella, multinazionale austriaca, che con arroganza e totale disinteresse per i lavoratori e i loro diritti, ha deciso di chiudere lo stabilimento e che da martedì sta tentando anche di portare via merci e prodotti con automezzi e personale fatti venire appositamente.
Il presidio permanente dei lavoratori, sostenuti dalla Fiom-Cgil, si è rafforzato per impedire la partenza degli automezzi carichi di prodotti finiti e materiale, uno dei pochi strumenti di lotta rimasto ai lavoratori.
Ci auguriamo vivamente che all’incontro fissato per il 30 gennaio, l’azienda riveda le proprie posizioni e che, anche grazie all’intervento delle istituzioni, la situazione possa risolversi positivamente per i lavoratori e le lavoratrici.

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