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Islam a scuola a San Felice, Guicciardi: “La campagna è cominciata (male)!”

da | Gen 13, 2019 | San Felice sul Panaro, Cronaca | 0 commenti

SAN FELICE SUL PANARO –  “La campagna è cominciata (male)!”. Così da San Felice sul Panaro Nicolò Guicciardi commenta tutto quel che è accaduto attorno alla notizia dell’ avvio del corso di lingua araba e religione islamica nella scuola di San Felice.

Signori, l’ora X è scoccata! Noto con estremo piacere che anche a San Felice sul Panaro si stanno cominciando a scaldare i motori e la campagna elettorale è finalmente entrata nel vivo.

 

Niccolò Guicciardi

A dirlo non sono certo io, ma l’inequivocabile pioggia di commenti sotto all’articolo pubblicato da diverse testate giornalistiche, riferito alle lezioni di arabo e di Islam che l’Associazione “La Pace” avrebbe dovuto tenere nelle aule delle scuole elementari.

Per non farci mancare proprio nulla, ovviamente la questione ha sin da subito assunto eco nazionale, finendo su un quotidiano come il Giornale e, addirittura, su Rete 4. Ma chi l’avrebbe mai detto!

 

Non è certo un mistero che cinque anni fa abbia scelto di candidarmi con il centrosinistra a San Felice, e che nonostante il popolo sanfeliciano – che è sovrano, non dimentichiamocelo mai – abbia deciso di non eleggermi in Consiglio Comunale, io sia comunque rimasto per collaborare e  dare una mano, nei limiti del possibile, alla lista civica in questo mandato.

Nonostante io abbia a pieno titolo cucita addosso l’etichetta di buonista e, perché no, anche un po’ di radical chic dopo quanto scritto sopra, e nonostante sia consapevole delle critiche che pioveranno, non mi rassegno ad esprimere una personalissima opinione sulla vicenda e a lanciare un appello in vista della campagna elettorale che verrà.

 

Comincio con la vicenda. Signore e signori, l’opposizione a San Felice esiste! Dopo cinque anni di sostanziale silenzio sul percorso di ricostruzione post sisma e sulle proposte atte a migliorarne e snellirne l’iter – delegato in toto alla maggioranza che attualmente sta amministrando il Comune di San Felice sul Panaro – il clima si è surriscaldato con post al vetriolo, polemiche e interrogazioni parlamentari su una decisione presa legittimamente e in totale autonomia dal Consiglio di Istituto della Scuola.

Decisione che, diciamocelo sinceramente, avrebbe forse meritato una riflessione più attenta ed approfondita sulle potenziali ripercussioni, in un quadro politico in cui la Lega è data al 33% nei sondaggi ed il rischio che qualsiasi questione, anche la più banale, possa finire in un attimo sotto i riflettori grazie ai social network risulti elevatissimo.

 

Seconda osservazione che, avverto, può risultare assai provocatoria. Se il timore del centrodestra sanfeliciano è da riferirsi ad un fantomatico rischio radicalizzazione, in quanto sarebbe stato insegnato “l’Islam” ad un certo numero di bambini arabofoni, credo davvero possa dormire sonni tranquilli. D’altronde chi ha sempre, e giustamente, chiesto massima trasparenza su questo tipo di attività e su ciò che avviene all’interno delle moschee, non avrebbe avuto nulla da temere su un’iniziativa che si sarebbe tenuta all’interno delle aule di Via Montalcini, sotto il pieno controllo delle istituzioni scolastiche e alla totale luce del sole.

 

Ora l’appello. Spero davvero che nei prossimi mesi si cambi marcia, e che le forze possano sfidarsi sulle questioni chiave che interessano San Felice. Completamento della ricostruzione, potenziamento delle infrastrutture, aumento della sicurezza per i cittadini e rispetto per l’ambiente; sono questi i temi che ci permetteranno di pensare a come programmare lo sviluppo del nostro territorio per i prossimi dieci o vent’anni. Ricominciamo a discutere di questo nel merito, e una volta per tutte mettiamo da parte le polemiche sterili.

 

Chiudo, ironicamente, con una massima che potrebbe uscire dalla bocca di un potenziale “Salvini ombra”, visto lo stile di comunicazione che il Ministro dell’Interno sta tenendo da qualche tempo, e che a mio avviso può essere il filo rosso che unisce questa vicenda all’appello conclusivo: “Quello che decide il Consiglio di Istituto non mi interessa. Io, da amministratore locale e da papà, mi sono occupato di fare rientrare i bambini sanfeliciani in scuole più sicure fin dall’inizio dell’anno scolastico”.

 

Nicolò Guicciardi

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