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Per la Coop previsti più di settecento esuberi

da | Gen 11, 2019 | Bastiglia | 0 commenti

Settecentocinquantadue lavoratori a rischio per gli esuberi in previsione per i lavoratori dei supermercati Coop, colosso della cooperazione che da un paio d’anni è guidato da Coop Alleanza 3.0 che raccoglie i supermercati di Bologna, Modena, Reggo Emilia, nel Veneto e in Puglia a marchio Coop.

Dalal dirigenza della cooperativa hanno già fatto sapere che non si intende licenziare ma ricollocare. Dei 1547 dipendenti oggi impiegati, 425 dovrebbero lasciare le sedi già entro il 2019. Si tratta dei lavoratori dei reparti amministrativi attualmente divisi tra Modena, Reggio e Bologna (più gli uffici di Milano, Ravenna, Pordenone e Mirano a Venezia). L’intenzione è di raggruppare tutti, o quasi tutti gli amministrativi, in un’unica sede. Un efficientamento che guarda ai numeri e al risparmio ma che tuttavia prevederà il trasferimento di moltissimi dipendenti senza nessuna certezza di poter mantenere la propria posizione e qualifica.

Il 9 gennaio si è tenuto il primo incontro con i sindacati, nonostante fossero diversi mesi che si sapesse degli esuberi. Da quanto emerso il ricollocamento degli impiegati potrà avvenire o negli stessi supermercati di Coop Alleanza 3.0 o in altre realtà del mondo cooperativo. Si proporrà per alcuni, invece, formule di prepensionamento.  Il prossimo incontro si terrà il 5 febbraio ma grazie al Job Act il demansionamento è permesso e lecito quindi non è improbabile che tra i 700 esuberi per alcuni impiegati degli uffici amministrativi si possa prospettare un futuro nella vendita come cassiere o addetto nei reparti. Sulla carta tutto lecito, nella pratica bisognerebbe chiederlo a quegli impegati che con con la loro qualifica ed esperienza amministrativa poco ci faranno ancora se andranno a spostare cassette di frutta, a meno che non decidano di rimettersi nel mercato del lavoro e cercare altrove. Prospettiva, però, che, per chi supera i 40 anni, non sarà così semplice.

Coop Alleanza 3.0 deve far fronte alle difficoltà che la grande distribuzione sta avendo in questi anni ma soprattutto fare i conti con l’ultimo Bilancio presentato che vede una perdita di oltre 37milioni di euro. Coop conta però 2,3 milioni di soci, 22mila lavoratori e quasi 400 punti vendita in 9 regioni.

I sindacati

L’azienda  – spiega Laura Petrillo, segretaria sindacato Filcams/Cgil Modena – ha presentato una profonda revisione dell’attuale struttura organizzativa e dei processi di funzionamento nei diversi territori dove è presente.
Una revisione che avrebbe come effetto la riduzione di ben 752 persone fra gli impiegati delle sedi amministrative su base nazionale, gran parte dei quali nei territori emiliani.
Coop Alleanza 3.0 ha comunque dichiarato l’obbiettivo di un “impatto occupazionale zero”, sia attraverso incentivi all’esodo volontario rivolti a lavoratori e lavoratrici vicini al pensionamento, che mediante ricollocazioni all’interno dei punti vendita.
Coop Alleanza occupa a Modena circa 2.400 persone, in prevalenza donne. Nelle sedi amministrative sono impiegate oltre 400 persone. Si tratta quindi di una delle più importanti realtà economiche del nostro territorio, e deve essere alta l’attenzione generale a quanto in essa accade.
Al momento della fusione tra le tre cooperative, Estense, Adriatica e Nordest, era stata annunciata la volontà di lavorare ad una razionalizzazione delle attività svolte nelle sedi, a partire dalle tre principali Modena, Reggio Emilia e Bologna.
Ciò nonostante colpisce negativamente la dimensione degli esuberi annunciati e la tempistica, col 60% degli esuberi previsto già nell’anno in corso.
La Filcams/Cgil di Modena è presente in Coop Alleanza con 60 Rsu e 1.200 iscritti. Dopo la fusione abbiamo assistito ad un netto peggioramento delle relazioni sindacali, in particolare con il quasi assoluto superamento delle relazioni a livello di punto vendita.
Negli ipermercati e supermercati abbiamo denunciato una condizione negativa in termini di carichi di lavoro, di abusi sulla gestione degli orari individuali di lavoro, di problemi di relazione tra lavoratori e gruppi dirigenti. Temi che di certo non hanno migliorato, né la qualità del lavoro né il servizio offerto a soci e clienti.
E’ indispensabile tornare ad un livello di relazioni fortemente decentrato, a partire da supermercati ed ipermercati.
Anche la complessa vertenza che si è aperta ieri sugli esuberi deve essere un’occasione per recuperare una significativa dimensione territoriale di confronto.
Per la Filcams/Cgil di Modena e per le Rsu di Coop Alleanza la vertenza sugli esuberi sarà una assoluta priorità nel lavoro dei prossimi mesi, rispetto alla quale daremo informazioni tempestive ai lavoratori, ai soci e consumatori, nonché alla politica locale.
In questo senso si comincia già lunedì 14 gennaio con l’assemblea indetta dalla Filcams/Cgil rivolta a lavoratori e lavoratrici delle sedi amministrative di Modena.

«La dismissione di diverse sedi era stata annunciata nei mesi scorsi. Certo un numero così alto di popolazione lavorativa e di sedi considerate esuberi ci ha negativamente sorpresi». Lo afferma il sindacato dei lavoratori del commercio Fiscascat Cisl Emilia Centrale commentando l’incontro di ieri a Bologna tra la direzione aziendale di Coop Alleanza 3.0 e le delegazioni sindacali, nel corso del quale si è affrontato principalmente il tema della ristrutturazione dell’area della sede.

«L’azienda, in seguito all’accorpamento di Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest, si è trovata a gestire una situazione con più persone che svolgono la stessa mansione. In diversi casi questo è stato valutato come un dispendio eccessivo di costi – spiega il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi –
Pertanto è stato quantificato l’esubero nel numero di circa 700 persone full time equivalenti. Noi della Fisascat, con tutta la delegazione unitaria, abbiamo stigmatizzato i mesi di silenzio dell’azienda e sollecitato una stagione di nuove relazioni sindacali. Abbiamo chiesto di aprire tutte le strade possibili per far sì che l’impatto occupazionale sia uguale a zero.
In questa fase nessun lavoratore deve essere lasciato solo. Per noi della Fisascat Cisl devono essere attivati tutti i percorsi di protezione sociale.

Dal canto suo – prosegue Gobbi – Coop Alleanza 3.0 suo ha ribadito l’intenzione di dar vita a una stagione di nuove relazioni sindacali, a cominciare dalla calendarizzazione di nuove date per risolvere la difficile situazione con la finalità di gestire i cosiddetti esuberi senza impatti sociali. La cooperativa, inoltre, ha detto di voler praticare la ricollocazione in altri ambienti aziendali della popolazione della sede coinvolta dalla ristrutturazione. Allo stesso modo l’azienda sembra disponibile a studiare percorsi di incentivo all’esodo per le persone eventualmente interessate.

Nei prossimi incontri, calendarizzati a partire da febbraio, – conclude Enrico Gobbi – la Fisascat Cisl Emilia Centrale sarà sempre presente per garantire che vengano effettivamente rispettate le annunciate finalità di protezione sociale e impatto occupazionale zero».

La cooperativa

“Il nuovo modello organizzativo della sede – si legge in una nota della Coop diffusa alla stampa – mira ad aumentarne l’efficienza e l’efficacia con una revisione delle strutture centrali, l’eliminazione di ridondanze di ruoli o attività e la semplificazione dei processi. Un intervento fisiologico dopo una fusione. Coop Alleanza 3.0 opererà con un confronto continuo e nella massima condivisione con i lavoratori, e in raccordo con le organizzazioni sindacali per raggiungere l’obiettivo comune di tutelare le persone, gestire la ricollocazione di circa 700 lavoratori della sede e azzerare gli impatti occupazionali nell’arco di un biennio. La nuova organizzazione segna l’inizio di una profonda trasformazione, tracciata dallo stesso direttore generale, per consentire ai punti vendita di concentrarsi al meglio sulla creazione di valore per i nostri soci. Nei prossimi mesi saranno presentate le linee guida che permetteranno a Coop Alleanza 3.0 di essere sempre più un punto di riferimento nei territori in cui è presente e nel mercato in cui opera, e di sviluppare ulteriormente lo scopo mutualistico per cui è nata:garantire ai soci la miglior qualità ai migliori prezzi“.

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