Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Novi, crisi della Frama, alte asepttative per l’incontro di giovedì

da | Gen 9, 2019 | Novi | 0 commenti

frama novi di modenaframa novi di modenaNOVI DI MODENA – Sono alte le aspettative per l’incontro di giovedì prossimo 10 gennaio tra sindacato e rappresentanti della Frama Action di Novi di Modena sulla chiusura dello stabilimento annunciata per l’inizio di marzo 2019 e il conseguente licenziamento di tutti i lavoratori.
L’auspicio della Fiom/Cgil e dei lavoratori è che a fronte della discussione sviluppata nell’incontro di ieri, la proprietà possa decidere strade alternative rispetto alla scelta drammatica e repentina della chiusura dello stabilimento.
L’incontro si svolgerà la mattina alle ore 10 presso la sede aziendale. “Sull’esito dell’incontro si terrà poi nel primo pomeriggio alle ore 14.30 presso la Camera del lavoro di Carpi l’assemblea dei lavoratori che in base all’esito dovranno decidere eventuali inasprimenti delle iniziative di lotta” affermano Cesare Pizzolla e Angelo Dalle Ave della Fiom/Cgil di Modena.
“In questi giorni – continuano in una nota i sindacalisti della Fiom/Cgil – abbiamo avuto attestati di solidarietà da politici di diversi schieramenti e da rappresentanti delle istituzioni che hanno rimarcato l’esigenza di non chiudere e trovare soluzioni alternative”.
A questo proposito a margine dell’assemblea sindacale di giovedì pomeriggio, l’eurodeputato PD e vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli, incontrerà la Fiom/Cgil e i lavoratori della Frama Action sempre presso la Camera del lavoro di Carpi (intorno alle ore 16.30) per portare la propria solidarietà e informarsi sullo stato della vertenza “che – chiosano Pizzolla e Dalle Ave – vede, ancora una volta, una multinazionale venire a Modena con l’unico scopo di fare shopping e poi chiudere lo stabilimento, dimenticandosi che dietro i numeri della procedura ci sono persone in carne e ossa a cui viene tolto il bene primario che è il lavoro”.

Condividi su: