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Sanità, per Gibertoni occorre ristrutturare, valorizzare e potenziare strutture e servizi della Bassa

da | Gen 29, 2019 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – La consigliera regionale del M5S Giulia Gibertoni boccia la scelta dei sindaci di Carpi e Mirandola. Lo riferisce una nota dell’Assemblea Legislativa. Seconda la consigliera, infatti, non serve un nuovo ospedale, ma occorre mantenere quelli esistenti, ristrutturarli, valorizzarli e potenziarli con maggiori servizi e posti letto. E lancia la proposta: “La presenza del distretto biomedicale potrebbe essere valorizzata a vantaggio della collettività, incoraggiando la responsabilità sociale delle aziende e trasformando l’ospedale esistente in struttura di primo livello, di natura esclusivamente pubblica”.

Richieste e idee messe nere su bianco dalla pentastellata in un’interrogazione nella quale focalizza l’attenzione sulla sanità dell’intero territorio dell’Unione dei Comuni modenesi area nord.

L’esponente Cinque stelle domanda quindi “quali azioni di potenziamento siano previste per l’Ospedale di Mirandola nell’anno 2019” e se la Giunta “non ritenga opportuno potenziare il numero dei posti letto e dei servizi sanitari per evitare disagi ai cittadini, oggi costretti- sottolinea- a spostamenti frequenti in altre strutture sanitarie del territorio provinciale, extra-provinciale nonché extra-regionale”.

All’interno dello stesso atto ispettivo, Giulia Gibertoni prende in esame anche la scelta dei sindaci di Carpi e Mirandola che hanno chiesto un mandato ai loro consigli comunali per farsi parte attiva nei confronti della Regione affinché vengano inserite nella programmazione del 2019, quale priorità, la costruzione di un nuovo ospedale sul territorio carpigiano, la qualificazione costante del personale, dei servizi e dei vari reparti dei due nosocomi, il completamento delle opere di ristrutturazione dell’Ospedale Santa Maria di Mirandola, la costruzione della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità. Un’iniziativa bollata come azione che, “ancora una volta, sembra andare nel verso sbagliato ossia verso un ulteriore depotenziamento dell’Ospedale Santa Maria di Mirandola, i cui cittadini, se verrà realizzato tale intento, si vedranno costretti a soddisfare le loro esigenze di natura sanitaria presso strutture distanti dal proprio territorio”.

Per questo Gibertoni chiede all’esecutivo regionale di “concentrare le risorse esistenti nel mantenimento degli ospedali esistenti, per la loro reale ristrutturazione, la loro valorizzazione e potenziamento con maggiori servizi e posti letto, in particolare per l’Ospedale di Mirandola evitando opere sanitarie faraoniche di accentramento, che esporrebbero i cittadini a disagi dovuti a lunghe percorrenze per l’accesso ai servizi”.

E, lungo questo percorso, lancia un’idea per unire la valorizzazione del distretto biomedicale e le esigenze sanitarie del territorio: l’esecutivo dovrebbe “incoraggiare la responsabilità sociale delle aziende, che potrebbero trovare occasione per meglio promuovere la propria immagine e avere ulteriori ritorni economici per il proprio bilancio, in particolare nel settore delle loro attività, quello sanitario, trasformando l’ospedale esistente in ospedale di primo livello, di natura esclusivamente pubblica, che potrebbe beneficiare in tal modo della collaborazione, nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, delle aziende del Distretto suddetto e dell’Università degli studi di Modena, che potrebbe concorrere in tale progetto, creando una sinergia tra Regione, Ausl, distretto biomedicale e università”.

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