BOMPORTO, BASTIGLIA, CARPI, CAVEZZO, FINALE, MEDOLLA, MIRANDOLA, SAN FELICE, SAN PROSPERO – Nelle strade di tredici comuni nel modenese e di sei nel mantovano i carabinieri forestali hanno trovato nel “Concrete green” con cui sarebbero stati realizzati piazzali e strade interpoderali quantità di sostanze nocive, come nichel, piombo e cloruro, ben al di sopra della soglia di legge.
Lo rende noto oggi la Gazzetta di Mantova che riferisce dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia che ha coordinato le indagini dei carabinieri. Per questo è stato chiesto il rinvio a giudizio per tre imprenditori, un 60enne di Legnago residente a Cerea, un 48enne anche lui di Cerea di Verona e un veronese di 58 anni. L’udienza è fissata a inizio marzo e saranno parti offese le regioni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, le province di Verona, Padova, Rovigo, Mantova, Modena, Ferrara e Bologna e i comuni.
Le indagini, secondo quanto riferisce la Gazzetta, hanno rivelato che il materiale non veniva sottoposto alla decontaminazione e, quindi, le sostanze nocive superavano la soglia limite. Per la Procura antimafia era dunque un rifiuto. Eppure quel materiale, venduto ai Comuni come come “conglomerato ecologico certificato”, veniva concesso ad un prezzo concorrenziale.
Resta da vedere se i Comuni coinvolti si costituiranno parte civile.