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Appuntamento a Bruxelles per il nostro biomedicale

da | Feb 25, 2019 | Mirandola, Medolla | 0 commenti

Sono stati presentati nei giorni scorsi a Bruxelles, al Parlamento Europeo, il Tecnopolo “Mario Veronesi” di Mirandola e il distretto biomedicale. All’iniziativa era presente anche il vice presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. L’incontro ha riscosso molta attenzione nei confronti del territorio dell’Area Nord e del suo sistema economico, gettando le basi per future opportunità. Della delegazione facevano parte, tra gli altri, i sindaci di Mirandola, Maino Benatti, e di Medolla, Filippo Molinari, l’assessore comunale alla Valorizzazione del territorio, Roberto Ganzerli, e il presidente del Consiglio comunale, Andrea Venturini, che ha agevolato i contatti con Bruxelles. Nel suo intervento Benatti ha ricordato che «il Tecnopolo è l’opera più importante di quel percorso industriale partito 60 anni fa grazie al suo fondatore Mario Veronesi. Il distretto è nato dall’incontro tra le intuizioni geniali di un farmacista di grande capacità imprenditoriale, la capacità artigianale e la voglia di emancipazione di piccoli imprenditori, lavoratori e tecnici e la saggezza di amministratori locali, che hanno creato le basi per lo sviluppo. Dopo il sisma – ha ricordato ancor Benatti – abbiamo ritenuto fondamentale investire in cultura, conoscenza, ricerca e formazione e abbiamo proposto politiche di crescita e integrazione delle persone. È stato in questo contesto che si è recuperata l’idea di costruire un luogo dove competenze universitarie e di ricerca e domande innovative delle imprese si incontrassero. Oggi – ha detto Benatti a Bruxelles – abbiamo bisogno di un’Europa unita, forte e coesa, protagonista di politiche di pace e capace di condizionare la politica economica mondiale, che crede nei suoi giovani, nei suoi lavoratori, nelle sue imprese e che li accompagna, aiuta e sostiene. O si procede con un progetto unitario e di rafforzamento delle istituzioni europee o i primi a soffrire saranno i territori come il nostro che più hanno investito».

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