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Mirandola, Galli: “Con ospedale declassato meno medici e infermieri e più disagi in Ortopedia”

da | Feb 7, 2019 | Mirandola | 0 commenti

Il reparto di ortopedia dell’Ospedale di Mirandola starebbe riscontrando numerose difficoltà secondo quanto segnalato in un’interrogazione alla Regione da Andrea Galli (Forza Italia). Il reparto rappresenta “uno dei fiori all’occhiello della sanità emiliano-romagnola, punto di riferimento per 87.500 cittadini dell’Area Nord della provincia modenese”. Da quando l’ospedale di Mirandola è stato declassato ad ospedale di prossimità nel 2011, ci sarebbe stata – secondo il consigliere – una progressiva “sostituzione di primari presenti in pianta stabile con primari che attualmente si alternerebbero con quello di Carpi”; tuttavia, stando alle segnalazioni pervenute, “i primari degli altri reparti sarebbero maggiormente presenti nel nosocomio di Carpi”.

Il reparto di ortopedia avrebbe subito inoltre una notevole diminuzione di dottori ed infermieri nel 2012 visto che l’area omogenea chirurgica, creata ad hoc dopo il terremoto, “avrebbe abbassato notevolmente il comfort di degenza dei pazienti”. Galli fa presente che “quella che doveva essere solo una soluzione temporanea è diventata definitiva” e chiede alla Regione di chiarire la questione.

Sembrerebbe anche imminente un’ulteriore diminuzione di organico per le dimissioni di due ortopedici, con un conseguente calo delle visite ambulatoriali di ortopedia perché i tempi di attesa, con pochi medici a disposizione, si dilaterebbero ulteriormente. Galli chiede quindi alla Regione cosa fare “per evitare il progressivo depotenziamento dell’ospedale di Mirandola” e perché ad oggi non si è ancora intervenuti “per salvaguardare un reparto di eccellenza come quello di ortopedia”. Il consigliere domanda “per quale motivo vi è stata una costante perdita di posti letto ed operatori sanitari” e se sia possibile quantificare dal 2011 ad oggi il numero di operatori sanitari che ha lasciato il nosocomio di Mirandola per trasferirsi in altre strutture ospedaliere.

Dalle segnalazioni pervenute emergerebbe inoltre che “gli anziani con fratture del femore, anche con rischio poco elevato, verrebbero trasferiti a Carpi piuttosto che essere operati a Mirandola, con i disagi che derivano nello spostamento per una persona e per i famigliari”.

“L’area subintensiva del reparto”, aggiunge Galli, “sarebbe stata prima chiusa, poi messa a disposizione solo dell’area medica, ed ora collocata nel ritrovato reparto di cardiologia, anche se, dalle segnalazioni, emergerebbe che si potrebbe utilizzare al bisogno e a costo zero anche per altri reparti”.

“Il declassamento di una struttura ospedaliera con tutte queste conseguenze potrebbe arrecare una perdita di figure professionali in ambito sanitario”, sottolinea Galli che chiede alla Regione di “quantificare il numero di pazienti che, a causa delle liste di attesa per l’ortopedia di Mirandola, si è rivolto a strutture specializzate esterne alla nostra regione”.

Tra le richieste di Galli anche sapere “se l’Assessore nel 2011 tenne in considerazione che il declassamento del nosocomio di Mirandola ad ospedale di prossimità avrebbe potuto comportare una svalutazione del settore sanitario per l’Area Nord di Modena con conseguenti disagi per i residenti”.

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