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Processo Aemilia, il processo d’appello nell’aula bunker della Dozza

da | Feb 19, 2019 | Mirandola, San Felice sul Panaro, Cronaca | 0 commenti

L’appello del processo Aemilia si terrà nell’aula bunker presso la casa circondariale di Bologna e per questo sarà riadattata. Lo rende noto il sottosegretario alla Giustizia con delega all’edilizia penitenziaria Vittorio Ferraresi che in un comunicato annuncia la firma del protocollo di intesa per l’affidamento delle funzioni di stazione appaltante tra il capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi, Barbara Fabbrini, e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini.

In questo modo l’appello del processo denominato Aemilia si svolgerà in una struttura idonea a contenere le tante persone che hanno avuto accesso alle udienze: 357 il giorno della lettura del dispositivo e una media di circa 50 persone giornaliera.

Ferraresi spiega che l’accordo, nello specifico, prevede che il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) dell’Emilia Romagna – Marche assumerà le funzioni di stazione appaltante, curerà l’intera gestione delle opere, dalla fase di progettazione ed affidamento fino al collaudo, attiverà la procedura di gara compresa l’individuazione del responsabile unico del procedimento (RUP) e del direttore dei lavori. Dal canto suo, la Direzione Generale delle Risorse Materiali e delle Tecnologie del Ministero della Giustizia provvederà ad assicurare i fondi necessari alla realiizzazione delle opere necessarie.

Il protocollo d’intesa, inoltre, definisce che alcuni degli interventi di manutenzione e restauro saranno realizzati con il coinvolgimento dei detenuti lavoranti ex art.21 dell’ordinamento penitenziario.

“Avevo preso questo impegno – ha commentato Ferraresi – formalmente il 26 gennaio scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte d’appello di Bologna, comunicando al Procuratore generale e alla stampa che ci sarebbe stato il massimo impegno da parte mia per ottenere in breve tempo un protocollo d’intesa che potesse supportare una così delicata fase del processo Aemilia, uno dei più grandi processi alla ‘ndrangheta al nord. Sono quindi particolarmente orgoglioso di confermare con i fatti, dopo neanche un mese dal mio annuncio, un accordo per un intervento presso la casa circondariale di Bologna, ex Dozza, ora ‘Rocco D’Amato’, che vuole testimoniare la nostra vicinanza ed il nostro pronto intervento alle richieste ed esigenze di giustizia del nostro territorio da parte di questo Ministero”.

 

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