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Golinelli (Lega): “Sanità, Mirandola vittima sacrificale delle cattiva amministrazione Pd”

da | Mar 15, 2019 | Cronaca | 0 commenti

MIRANDOLA – “Quanto accaduto alla Conferenza territoriale socio sanitaria della provincia è la rappresentazione plastica della mala amministrazione sanitaria del PD. Si sono persi 10 anni per lo studio di fattibilità dell’ospedale baricentrico, che si è dimostrato solo uno specchio per allodole e non è nemmeno mai partito esattamentecosi come la realizzazione dell’Hospice, che è rimasta solo su carta”. Così Guglielmo Golinelli, deputato della Lega Nord eletto a Mirandola, entra nel merito della questione sanitaria che vede una prospettiva di mera riqulificazione per l’ospedale di Mirandola, mentre a Carpi si farà un ospedale tutto nuovo. 

“A Carpi – osserva Golinelli –  si è ristrutturato il Ramazzini con i fondi del terremoto, quando già si sapeva che l’ospedale aveva serie problematiche strutturali, tant’è che oggi si chiede un nuovo nosocomio, denotando l’assenza totale di visione”, spiega “a Mirandola si è approfittato del terremoto in modo subdolo per ridurre l’operatività del Ospedale, attraverso le aree omogenee e i primari a scavalco”, aggiunge Golinelli, mentre “l’assenza degli altri Sindaci e la presentazione di un documento generico sono la pietra tombale del fallimento politico del PD sul tema sanità, nonché la dimostrazione della subalternità di Mirandola al resto della provincia”.

Per contro “i cittadini e la Lega chiedono il ritorno del Santa Maria Bianca alla piena operatività ed autonomia pre sisma, con i primari nei reparti di Chirurgia, Anestesia, Ostetricia Ginecologia, Pediatria, Pneumologia, Cardiologia e Citodiagnostica, il ripristino dei 198 posti letta e una forte connessione con il distretto biomedicale”, specifica Golinelli e “vorremmo anche garanzie sul reparto di Ostetricia e Ginecologia, visto che a seguito dei tagli e delle razionalizzazioni – con la conseguente perdita di attrattività – siamo andati sotto i 500 parti anno e i parametri che il PD ha imposto a livello regionale parlano chiaro, si rischia la chiusura”. Le prossime elezioni “saranno uno spartiacque tra chi ha amministrato per 70 anni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e chi si propone di perseguire l’interesse della propria comunità”.

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