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Per l’agro e bioeconomia l’Emilia ha inventato 34 nuovi brevetti

da | Mar 21, 2019 | Agricoltura, Agricoltura | 0 commenti

Sono ben 2.700, i progetti di agro e bioeconomia che hanno beneficiato, dal 2014, di investimenti regionali per oltre un miliardo di cui circa 431 milioni di contributi e hanno portato alla creazione di 34 nuovi brevetti. Sono inoltre 3.600 i finanziamenti, sempre erogati dalla Regione Emilia-Romagna, alle imprese e 355 quelli stanziati per i laboratori di ricerca che hanno creato 400 nuovi posti di lavoro per ricercatori.

Numeri che permettono all’Emilia-Romagna di essere protagonista del Tavolo permanente delle Regioni promosso dal Cluster Tecnologico Nazionale Spring, che si è riunito nei giorni scorsi a Bologna sotto la presidenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi e alla presenza di Catia Bastioli, Ad di Novamont e presidente del Cluster, per concordare politiche comuni, azioni trasversali  e ricadute concrete nei singoli territori relativamente a quanto già oggi realizzabile in tema di chimica verde e bioeconomia.  Il tavolo di lavoro è al momento composto da 11 regioni e da 1 provincia autonoma che hanno sostenuto il Cluster sin dalla costituzione.

“L’obiettivo principale della cooperazione tra le Regioni- spiega Palma Costi– è quello di supportare gli enti territoriali nello sviluppare progetti di chimica verde e bioeconomia, valorizzando competenze e tecnologie e creando filiere e iniziative comuni.Per questo oggi abbiamo deciso di allargare il tavolo a tutte le regioni italiane ancora non direttamente coinvolte nel Cluster, in un’ottica di inclusività e condivisione di macro obiettivi essenziali per la vita e la competitività del nostro paese. Su questa linea continuerà il lavoro del tavolo assieme al Cluster Spinger al fine di sviluppare nei tempi più brevi possibili, soluzioni innovative, anche supportato dall’accesso ad importanti fondi europei, già oggi disponibili. Il fare squadra tra imprese, università, centri di ricerca, regioni e territori è il modo migliore per accelerare il cambiamento che anche i giovani di tutto il mondo stanno chiedendo”.

Tra le altre finalità di questo think tank c’è quella di creare una cultura e diffondere la bioeconomia come opportunità di sviluppo e innovazione territoriale. Momento giusto per valorizzare il ruolo della formazione e della conoscenza come vero motore della transizione e del cambiamento.

Cluster Spring
Il Cluster Spring nasce su impulso del Miur nel 2012 per iniziativa di Biochemtex, Novamont, Versalis e Federchimica e rappresenta il settore italiano della “Chimica Verde”. I soggetti aderenti sono tutte realtà che a diverso titolo operano nel campo della bioeconomia e che rappresentano l’intera filiera italiana della chimica “verde”: grandi player industriali, Pmi, università, e tutte le principali organizzazioni di ricerca pubbliche italiane operanti nel settore della trasformazione e della raccolta della biomassa. A essi si aggiungono numerosi soggetti attivi nel campo del trasferimento tecnologico e della comunicazione ambientale. L’obiettivo  del Cluster è quello di contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo di un contesto e di un tessuto industriale e accademico attrattivo, dinamico, innovativo, competitivo e in continua crescita.
La Regione Emilia-Romagna è socia del cluster attraverso Aster. Gli altri soggetti regionali presenti sono: Biosphere, Biotecm, Caviro Distillerie, Centro Ricerche Produzioni Animali, Crpa Coopbox Group, Endura, Eridania Sadam, Fondazione Raul Gardini, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Parma, Università di Bologna – Alma Mater Studiorum

www.clusterspring.it

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