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Biometano Concordia, spunta l’ipotesi di un bosco contro la nuova centrale

da | Apr 2, 2019 | Concordia, San Possidonio | 0 commenti

CONCORDIA SULLA SECCHIA – Spunta l’ipotesi di un bosco contro la nuova centrale biometano che si vuole costruire nell’area ex Kermar a Concordia. E’ emersa nel corso del dibattito di lunedì sera promosso dal Comune per spiegare le ragioni del No all’impianto e a cui hanno partecipato circa 200 persone.

I Comuni di Concordia e di San Possidonio sono infatti pronti a giocarsi due carte: quella dell’area boschiva da tutelare e quella del Piano Particolareggiato da rispettare. I boschi, infatti, sono soggetti a vincolo paesaggistico e le opere di urbanizzazione possono essere variate solo con il consenso degli imprenditori già presenti

“Il nostro obiettivo – dichiarano i sindaci Prandini e Accorsi, che ribadiranno il loro ‘no’ in Conferenza dei Servizi – è tutelare l’ambiente, il territorio, e la salute di tutti i cittadini”.

Un bosco. Di cosa si tratta esattamente lo spiega il consigliere comunale di opposizione Riccardo Zanini.E’ emersa nel corso del dibattito di lunedì sera promosso dal Comune per spiegare le ragioni del No all’impianto

Cercherò di essere chiaro e conciso.
Attualmente è in corso la procedura di V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale), la ditta dovrà rispondere ad una serie di domande ed integrazioni richiesti da diversi Enti, il termine per integrare la V.I.A. scade a luglio 2019.
La V.I.A., senza la presentazione di un P.U.A. (Piano Urbanistico Attuattivo), non può fare nulla sul terreno acquistato (il P.U.A. precedente è stato ritirato), ma prima ancora deve compiere le opere di urbanizzazione rimaste incompiute (strade, marciapiedi, fognature, pubblica illuminazione, ecc.), ma, E QUI VIENE IL BELLO, c’è un inceppo che tiene tutto bloccato.
Una norma regionale e ultimamente un’ulteriore norma nazionale emanata nel 2018, prevede che, in un’area superiore ai 2.000 mq. dove insistono delle essenze erboree (piante) è da considerare BOSCO (ovviamente devono esservi una serie di requisiti). Noi stiamo parlando di un’area di circa 30.000 mq., con la presenza di piante, cresciute spontaneamente, un buona parte dell’appezzamento di terreno, tranne la zona immediatamente vicina al passaggio dell’elettrodotto (dorsale appenninica) che, per questioni di sicurezza, qualcuno ha provveduto a tenere pulito.
La presenza di questo BOSCO è tutelata dalla Sovrintendenza e per poterlo togliere (sempre che si possa togliere) occorrono una serie di situazioni che, per quanto abbiamo capito, sono difficili da realizzare, tanto più che, per togliere il verde esistente, si dovrebbe trovare altra area, nelle vicinanze, che possa creare la stessa situazione naturalistica che attualmente insiste in quella zona. Tenuto conto che quel bosco è ricco di fauna selvatica (sia animali selvatici che uccelli) può essere l’asso nella manica che impedisce agli attuali proprietari, di realizzare qualsiasi cosa, su quel terreno.
In sintesi, la novità è che, essendoci un BOSCO che potrebbe essere considerato NON ELIMINABILE da parte della Sovrintendenza, impedirebbe, di fatto, la realizzazione dell’impianto di biogas e di fatto, di qualsiasi altra costruzione.
Spero di essere stato esaustivo e breve, per quanto possibile.

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