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A.A.A. Cercasi un trombettiere per il 25 aprile a Finale

da | Apr 24, 2019 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – Festeggiare il 25 aprile a Finale Emilia ultimamente è sempre più complicato: ora manca anche chi suona la tromba per il “Silenzio” in onore dei caduti. Non c’è condivisione sui fatti storici: il 25 aprile è festa nazionale, si festeggia la Liberazione dell’Italia dall’invasione nazi-fascista: c’era stata una guerra, c’è stata chi l’ha vinta (la resistenza delle forze partigiane e degli Alleati) e chi la ha persa (il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista).

Ricordare quanto avvenuto con serenità non pare possibile a Finale. Perchè? Dal 2016 c’è un’amministrazione di centrodestra e gli screzi con l’associazione partigiani dell’Anpi sono emersi fin da subito: la prima Festa della Liberazione dell’era Palazzi quelli dell’Anpi la passarono imbavagliati, perchè erano stati tenuti lontani dal palco delle celebrazioni. La tensione è poi salita più volte: prima quando il sindaco ha espresso il suo rifiuto ad accogliere i profughi nel territorio, poi per l’esclusione dell’associazione dalla festa del 2 giugno, poi sulla scelta del Comune di concedere spazi pubblici a chi si dichiara apertamente fascista e infine, nei giorni scorsi, sulla scelta (“scellerata” secondo gli eredi dei partigiani) di presentare nelle stanze del Comune di Finale un libro apertemente revisionista che prometterebbe di svelare atrocità partigiane e fa i nomi di chi le avrebbe commesse.

Troppo secondo l’Anpi. Troppo, secondo il Comune. A farne le spese è la cerimonia del 25 aprile, che anche quest’anno si festeggia senza l’Anpi e che finisce nascosta tra la caciara della Fiera di Finale, con la deposizione delle corone di alloro ai caduti tra una grigliata e un finger food, tra un giro di giostra e un mercatino dell’usato. I bambini del coro Sorridi con noi verranno portati tra Massa e Finale a cantare. Ci vuole, però, per rispetto ai morti per la nostra Libertà qualcuno che suoni il “Silenzio” con la tromba. La fanfara a Finale c’è sempre stata, ma quest’anno manca, non c’è nessuno disponibile a farlo, perchè non ci sono i fondi del Comune neanche per un rimborso delle spese di viaggio e per offrire un pranzo a chi viene da lontano.

“Negli anni passati – spiega al nostro giornale il sindaco Palazzi – c’erano i ragazzi della scuola di musica Andreoli ad accompagnare il corteo. La fanfara è già da diverso tempo che non veniva chiamata. Non è un automatismo chiamarla e poi è sempre più difficile ingaggiare la fanfara perché sono impegnati e non possono andare ovunque”

“Dell’organizzazione – precisa il primo cittadino – se ne occupa l’ufficio cultura”.

Quanto al fatto che le celebrazioni del 25 aprile siano inglobate nel ricco programma della Fiera di aprile il sindaco precisa:

La Fiera cade dal 25 aprile al 1 maggio, ma a Finale c’è una grande sensibilità per la ricorrenza. In poche ore ci sono ben cinque appuntamenti tra Massa e Finale. È ricordata in modo più massiccio che altrove.

Peccato, però, che il programma della festa della Liberazione sia disponibile sul sito del Comune e che per consultarlo occorra sfogliare invece quello della Fiera.

E i finalesi morti per la Libertà rischiano che nessuno suoni il Silenzio per loro.

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