MIRANDOLA – Fissata la data per ridare a Mirandola il suo Duomo: a settembre 2019. A sette anni dal sisma e dopo che, superato il vaglio burocratico si è dato inizio ai lavori due anni fa, la chiesa di Santa Maria Maggiore di Mirandola riapre i battenti al culto.

“Si concretizza così l’evento tanto atteso ed auspicato”, spiega una nota della Curia, di “portare a compimento il cammino di ricostruzione della seconda chiesa per importanza – dopo la cattedrale – della diocesi”. Un restauro il cui inizio era stato annunciato dal vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, alla presenza di Papa Francesco a Mirandola il 2 aprile 2017, proprio sul sagrato del duomo.
I dettagli del programma della riapertura saranno comunicati dal vescovo in occasione della Santa Messa che presiederà a Mirandola il prossimo 16 maggio in onore del patrono san Possidonio.
“Al momento – afferma l’ingegner Marco Soglia, responsabile dell’Ufficio ricostruzione della diocesi di Carpi – sono state terminate tutte le coperture della chiesa e si sono concluse le opere strutturali del campanile. Si è in attesa di procedere alla realizzazione delle velature esterne sulle murature. Mancano, perché ancora da installare, le volte interne, in legno, delle navate”. Nel frattempo, prosegue Soglia, “si sta demolendo la pavimentazione per poter creare un impianto di riscaldamento a pavimento: nella navata sinistra l’operazione di demolizione è già stata eseguita, ora si sta procedendo nella navata destra”. Inoltre, aggiunge, “sono stati realizzati gli intonaci e i tinteggi interni sulle murature e sulle colonne”.
“Guardando a questo evento dal punto di vista del mio ministero – afferma il parroco di Santa Maria Maggiore, don Flavio Segalina – è motivo di particolare incoraggiamento e speranza il sapere di poter tornare nel giro di qualche mese nella chiesa madre”.