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Posti letto in ospedale a Mirandola, l’Ausl: “Non mandiamo a casa nessun paziente urgente”

da | Apr 19, 2019 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA -“Non mandiamo a casa nessun paziente urgente”. Così l’Azienda USL di Modena replica al Comitato salviamo l’ospedale della Bassa che aveva lanciato un grido d’allarme sulla sulla situazione del Santa Maria Bianca sui pazienti lasciati in attesa di un posto letto.

 

Nell’ultimo biennio si è assistito a Mirandola a un aumento di accessi al PS (erano 26.073 nel 2017, 27.658 nel 2018, con picchi nei primi tre mesi del 2019), a fronte di una tenuta dei tempi di permanenza in PS e del tasso di ricovero, che si mantiene positivamente intorno al 9,5%.

Il numero medio di ricoveri giornalieri oscilla tra i 6 e gli 8 pazienti, e solo in due giornate nel corso del mese di aprile ha raggiunto le 11 unità.

Nessun paziente con criteri di ricovero urgente viene mandato a casa per mancanza di posti letto, così come nessun paziente ricoverato viene dimesso anzitempo. Al contrario, vengono ormai spesso a prolungarsi alcune degenze per pazienti particolarmente fragili per i quali è già in corso di sperimentazione una stretta integrazione tra ospedale e cure primarie (cosiddette dimissioni protette): sarà presto a regime e potrà contare sulla piena disponibilità di ulteriori posti letto dedicati presso la struttura CISA. Il rientro per visite di controllo è invece la procedura, basata su precisa valutazione clinica, per chi non ha necessità di prolungare il ricovero o che deve effettuare indagini post-ricovero.

 

L’astanteria non esiste più dal 2012, sostituita dall’area di Osservazione Breve intensiva dove i pazienti sono costantemente monitorati dal personale del PS (in media 7 pazienti al giorno la cui permanenza è legata alla valutazione clinica e non a carenza di posti altrove).

 

È di 1,5 pazienti la media giornaliera relativa ai ricoveri “in appoggio” (medicina generale, cardiologia, pneumologia) nel periodo novembre 2018-marzo 2019, i pochi casi sono relativi a questi ultimi mesi in coincidenza di un aumento di accessi al PS, che rimane comunque di molto sotto la soglia critica prevista dagli standard nazionali (anche calcolando le sole ore diurne, solitamente più affollate). I tempi di attesa di ricovero sono rimasti costanti, con le normali variazioni stagionali legate, ad esempio, all’epidemia di influenza.

 

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