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Solo un candidato a Bomporto, Bastiglia e Ravarino, Comuni a rischio Commissariamento

da | Apr 13, 2019 | In Primo Piano, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Amm. Ravarino | 0 commenti

BOMPORTO, BASTIGLIA E RAVARINO – Si avvicinano le elezioni amministrative, previste per domenica 26 maggio, e si avvicina la scadenza per presentare le liste, che è il 26 aprile. Tra una decina di giorni si chiudono i giochi, e tra i tanti Comuni che vanno al voto ce ne sono tre che, se così stanno le cose, rischiano il Commissariamento.

Infatti, a Bomporto, Bastiglia e Ravarino al momento c’è solo un candidato sindaco. A Ravarino, ufficilamente, non ce n’è nessuno, ma si dà per scontata la ricandidatura della sindaca uscente Maurizia Rebecchi. Non ha ancora formalizzato nulla, ma non ha nemmeno fatto sapere che non sarà disponibile. Quindi consideriamo che si ricandidi e che le manchi un avversario.

Sia Bomporto che Bastiglia che Ravarino hanno i candidati presentati dal centrosinistra, dunque. Angelo Giovannini a Bomporto, Francesca Silvestri a Bastiglia, la Rebecchi a Ravarino.  Non si hanno notizie di liste civiche, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Forza Italia che pure lìnel 2014 vennero presentate. Liti interne, divisioni, mancanza di disponibilità. Sono tantii motivi per cui è difficile fare queste liste.
Il rischio, e neanche troppo lontano, è che non siano pronte da qui alla scadenza. Servono una ottantina di firme per presentare una lista, e almeno dodici persone disposte a metterci la faccia. Non è facile, soprattutto in questi tempi di antipolitica e diffidenza per l’impegno pubblico.

Cosa succede se alle elezioni si presenta una sola lista e un solo candidato sindaco? Viene eletto l’unico candidato che si è rpesentato e il Consiglio lo compongono i suoi 12 candidati, in un monocolore, senza opposizione. Però, per essere valide, queste elezioni hanno un quorum, deve andare a votare il 50% della popolazione più uno.
In teoria non sarebbe un problema nei nostri Comuni dove la partecipazione è ancora alta e supera di solito senza problemi il 50%. In pratica, visto che l’astensone è in aumento, nessuno se la sente di giocare questa carta, perchè il rischio è che le elezioni vengano annullate e il Comune venga commissariato. Per cinque anni, o finche non ci sono elezioni valide, si vivacchia di ordinaria amministrativa con un funzionario mandato dalla Prefettura.

Questo è il motivo per cui in questi casi è lo stesso partito maggioritario ad aiutare a fare una seconda lista con un secondo candidato sindaco. Ma è difficile: chi ci si mette? E poi. Praticamente vuol dire che il canidato sindaco si sceglie la maggioranza e la minoranza, e in base a quale criterio le persone che hanno dato la propria disponibilità vanno nell’una o nell’altra lista, sapendo esattamente chi verrà eletto in base alla posizione del nome? Troppo complicato.

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