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La Bassa isolata dai fiumi in piena, ecco come funziona la sanità in questi casi

da | Mag 15, 2019 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Martedi mattina è successo che tutti i ponti modenesi sul Secchia, tranne Sozzigalli, fossero chiusi. E che il traffico a Sozzigalli disincentivasse molti dal mettersi in viaggio. Il che è la cosa in assoluto più saggia da fare quando c’è un allarme rosso della Protezione Civile.
Ma cosa accade se c’è una emergenza sanitaria? Se qualcuno nella Bassa avesse bisogno di visite specialistiche urgenti che Mirandola non ha? O semplicemente, se qualcuno aveva una visita medica in programma a Carpi?

La Bassa è di fatto isolata verso ovest quando il Secchia è in piena e i ponti vengono chiusi uno dopo l’altro. Una situazione che col cambiamento climatico in atto, è sempre più frequente.
I ponti vengono chiusi se c’è troppa acqua nei fiumi, e chi non lo sa e se li trova chiusi,  si ritrova a  fare un bel giro dell’oca alla ricerca di alternative. Per raggungere l’ospedale di Carpi da San Felice o Mirandola, ad esempio, con ponte Motta, ponte Bacchello e ponte San Martino chiusi si potrebbe percorrere tutta la Panaria, arrivare a Modena e poi risalire in autostrada uscendo a Carpi. Oppure andare nel mantovano e passare il fiume al ponte di Bondanello. La simulazione fatta da Francesco Pullè nella cartina qui sotto è molto chiara.

Ma davvero avere i ponti chiusi per le piene limita il servizio di emergenza sanitaria? La risposta è no. Ecco come si è organizzata l’Ausl in questi giorni di piena:

In relazione alla particolare situazione idrogeologica degli ultimi giorni, l’Azienda USL è in costante coordinamento con la Protezione civile e, già dalla giornata di lunedì e fino alla mezzanotte di oggi (salvo ulteriori aggiornamenti), ha potenziato il Sistema di Emergenza-Urgenza aumentando i mezzi disponibili nelle zone più a rischio di isolamento.

   Ciò al fine di raggiungere i cittadini in eventuali condizioni di emergenza garantendo il mantenimento dei tempi appropriati di intervento. Quanto ai percorsi dei mezzi di soccorso verso gli ospedali, i collegamenti sono garantiti e il sistema di emergenza territoriale è organizzato per poter raggiungere la struttura ritenuta più appropriata in base alla valutazione clinica del paziente che viene effettuata sul posto. Ciò può avvenire sia attraverso la viabilità ordinaria, che al momento non presenta criticità rilevanti per i mezzi di soccorso, sia – qualora particolari condizioni ambientali lo rendano necessario – attraverso la collaborazione della Protezione civile e l’individuazione di vie, mezzi o in ultima istanza sedi alternative. Anche di fronte al rischio idrogeologico l’assistenza in emergenza alla popolazione dell’intero territorio modenese è dunque in ogni momento pienamente garantita.

E chi aveva una visita dall’altre parte del fiume e non è risucito ad arrivarci? In questo caso l’Ausl prevede che la visita possa essere spostata e che non ci siano sanzioni per chi non va.

GUARDA ANCHE: LE PIENE DI SECCHIA E PANARO RIPRESE DALL’ALTO

 

 

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