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Scuola, lo storico dirigente Giorgio Siena va in pensione

da | Mag 12, 2019 | Mirandola, Finale Emilia | 0 commenti

MIRANDOLA – Con la conclusione dell’anno scolastico Giorgio Siena, storico dirigente della Bassa, va in pensione. Ad annunciarlo proprio Siena con un lungo post su Facebook in cui ha ripercorso le tappe della sua carriera:

Sono stato in poche scuole in 26 anni di dirigenza: la prima, Folgaria, un anno solo ma che mi ha dato amicizie e affetti che sono parte della mia vita ancora oggi. Poi Finale Emilia, prima la scuola media e i 12 anni dell’Istituto Agrario. Una scuola allora a rischio di chiusura, una sfida vinta ed una scuola oggi forte nei numeri, ricca di opportunità e di valori. Infine questi anni a Mirandola, appena un anno prima del terremoto fino a oggi.

Siena dedica alcune parole al mondo scolastico, a quella comunità che ha vissuto per tanto tempo:

Non ho mai pensato alla scuola come luogo di procedure e di pratiche burocratiche, ma come campo di innovazione, di sfida continua e di cambiamento.
Penso, in una misura difficile da quantificare, di esserci riuscito. Questo ha significato essere propositivo e determinato, risultare talvolta ingombrante nell’esercitare una guida.
Ho imparato da mio padre che il senso del dovere non chiede riconoscimenti.
Ho sempre preteso il massimo da me stesso e ho convissuto costantemente con l’insoddisfazione e il fastidio di non potere fare di più, o meglio.
Ho avuto collaboratori leali e generosi per i quali conserverò un ricordo di riconoscenza; sono stati il mio completamento per tutto ciò che serviva a costruire un processo, ottenere un risultato.
Porto con me le immagini e il ricordo degli studenti nella scuola, nelle assemblee, negli incontri e sento ancora la fiducia ed il rispetto che ho sempre ricevuto da loro e dalle loro famiglie.
Per questo sento oggi un senso di gratitudine che è troppo tardi per far conoscere come vorrei.
Avrei potuto essere più accogliente, attento a riconoscere il merito, sorridere una volta di più, perdere più tempo a passeggiare nella scuola fra i corridoi e nelle classi. Non l’ho fatto perché ho convissuto sempre con l’idea che c’era molto, troppo, da fare e vorrei avere ancora un po’ di tempo!
Ho avuto soddisfazioni, solo in parte vissute per i problemi che ogni giorno il ruolo ti affida.
Me ne vado ricco delle tante immagini della scuola, dei momenti belli, di quelli difficili. Spero di conservarli a lungo e di poterli rivivere, come davanti ad uno schermo, comodamente seduto, senza pensieri, e con la malinconia leggera delle cose perdute.
Ringrazio la scuola come comunità, come istituzione e come valore. E’ stato un privilegio.
Viva la scuola, viva davvero.

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