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Ecobloks e il nuovo camino, l’azienda: “Basta terrorizzare i cittadini, ecco i veri dati”

da | Giu 25, 2019 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – “La diffusione di dati privi di riscontro, genera  nell’opinione pubblica di Finale già allarmata dagli incendi di questo ultimo anno, un livello di apprensione che non ha riscontro nei fatti”. Così la Ecobloks commenta il succedersi di notizie degli ultimi giorni, da quando in Consiglio comunale a Finale Emilia si è cominciato a parlare della richiesta di attivazione di un nuovo camino per l’azienda di produzione pellets del polo industriale grazie a una interpellanza del consigliere comunale Stefano Lugli. Un appuntamento politico che è caduto all’indomani del nuovo caso di incendio avvenuto nella fabbrica.

“Ecco le nostre osservazioni, presentate anche nelle sedi preposte come Arpae, Comune, Asl e Vigili del fuoco – spiega l’imprenditore Alberto Spallanziani che è a capo della Ecobloks – La diffusione di dati privi di riscontro, genera  nell’opinione pubblica di Finale già allarmata dagli incendi di questo ultimo anno, un livello di apprensione che non ha riscontro nei fatti.  Già un anno fa alla presenza del Sindaco e degli Assessori avevamo confutato i numeri indicati dal consigliere Lugli con la documentazione necessaria, evidentemente il consigliere ha ritenuto opportuno ignorare le informazioni da noi trasmesse e continuare a terrorizzare i residenti che ignari di aspetti così tecnici, non possono far altro che preoccuparsi della salute delle loro famiglie”

RELAZIONE TECNICA

E’ concettualmente errato valutare l’impatto reale di uno stabilimento facendo riferimento alla moltiplicazione delle portate autorizzate per il relativo limite di concentrazione autorizzato al fine di determinare le quantità totali emesse.

Questo concetto viene applicato solo quando si vuole fare una previsione di ricaduta ambientale teorica perché è corretto mettersi nelle condizioni peggiori che, come verrà spiegato ed evidenziato successivamente, non si verificheranno mai nella pratica.

Se la previsione di ricaduta teorica risulta accettabile mettendosi nelle condizioni peggiori, viene concessa l’autorizzazione perché l’impatto ambientale reale sarà certamente minore.

Il limite di concentrazione è un valore che non può mai essere superato e nemmeno costantemente avvicinato durante l’emissione.

Una qualunque emissione (compresa la emissione di formaldeide) non può mai essere sempre uguale o vicinissima al limite stabilito perché basta poco per superarlo e si è subito passibili di denuncia penale.

Qualunque impianto di abbattimento deve garantire una emissione con concentrazione che non sia superiore al 30-50% del limite di concentrazione fissato dall’autorizzazione.

Ne consegue che se viene preso il limite di concentrazione di un inquinante e viene moltiplicato per la portata autorizzata, al fine di determinare la quantità di inquinante emesso, si sovrastima in maniera esagerata e non corrispondente alla realtà di funzionamento dell’impianto, la quantità emessa dell’inquinante stesso.

Facciamo un esempio pratico analizzando i dati dei controlli effettuati da studio autorizzato e accreditato (Studio Alfa). Intanto ci riferiamo alla situazione ante operam (e cioè alla situazione attuale (prima della richiesta di modifica dell’autorizzazione per sistema di abbattimento della formaldeide a scrubber)

 

Emissione Valore rilevato formaldeide in 3 anni (mg/Nmc) Valore medio rilevato in 3 anni formaldeide (mg/Nmc) Limite autorizzato (mg/Nmc) % concentrazione reale rilevata rispetto limite autorizzato
E3* 2016: 3,9 8,8 20 44
2017: 6,3
2018: 16,4
E5* 2016: 0,48 0,43 10 4,3
2017: 0,45
2018: 0,36

*Valori dei rilievi effettuati da Studio Alfa

Ci sono altre  precisazioni da fare:

  • L’emivita nell’ambiente della formaldeide è molto breve, poiché in aria viene rapidamente rimossa da processi fotochimici, precipitazione ed è velocemente biodegradabile

 

  • Si è optato per un impianto di abbattimento a scrubber in quanto la formaldeide è altamente solubile in acqua.

Ha una solubilità pari a 55 gr in 100 ml di acqua.

Contrariamente a quanto esposto nell’interrogazione, nei diversi contatti avuti con l’Ing. Fontanesi del Comune di Finale Emilia, è stato spiegato che l’impianto è predisposto per aggiungere additivi chimici (ad esempio bisolfito di sodio) atti a degradare chimicamente la formaldeide in caso di necessità e quindi realizzare un sistema combinato scrubber+ degradazione chimica. Si presume, ma saranno i rilievi pratici a sancirlo, che non ci sia bisogno della degradazione chimica perché si stima che nei 150.000 Nmc/h sia molto bassa la concentrazione della formaldeide. Se sarà necessario usare il sistema combinato, è già tutto predisposto

 

  • Contrariamente a quanto affermato, l’aumento di produzione che effettua Ecobloks è già stato approvato in sede di VIA-Determinazione n° 57 del 16/03/2012-fase 2° step

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