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Emergenza fiumi, ecco cosa succede nel groviglio di Modena Nord – LO SPECIALE

da | Giu 5, 2019 | Curiosità, Bastiglia | 0 commenti

SulPanaro.net ha realizzato 4 puntate sulle criticità del nodo idraulico modenese
In questa quarta e ultima puntata si affrontano le problematiche dell’area golenale fra Modena nord e Campogalliano, in cui ricade lo svincolo autostradale A1 A22 e il futuro collegamento con la Bretella Campogalliano – Sassuolo

L’area di espansione naturale del Secchia – chiamata anche golena – si trova immediatamente a valle della cassa di espansione di Campogalliano. E’ un’area enorme, pari a 1300 campi da calcio, e all’interno si trovano i Laghi Curiel nati dalle ex cave estrattive degli anni ’60 diventate oggi zone faunistiche, ma anche terreni a uso agricolo, abitazioni e attività commerciali.

Sempre all’interno dell’area golenale ricade inoltre l’importante svincolo autostradale A1 Autosole con l’A22 Autobrennero. Partendo da qui, il progetto della società concessionaria sbloccato dal Governo è quello di costruire il raccordo autostradale Bretella Capogalliano Sassuolo di 16 km, fino a raggiungere il comprensorio ceramico. Facendo un esempio, l’area golenale funziona come una sorta di valvola di sfogo del fiume. In questo modo l’acqua, quando il fiume è in piena, oltre a essere regolata dalle casse di espansione più a monte, può espandersi naturalmente all’interno dell’area golenale. Ma negli ultimi 20 anni la frequenza annuale degli eventi di piena e aumentata in modo considerevole, come il 20 gennaio 2014, il 29 febbraio 2016; per poi ripetersi nel 2017, nel 2018 e nel 2019 con le piene di febbraio e in successione quelle del 13 e del 28 maggio. “Io son venuto ad abitare qua dal 1987 e il Secchia non ha mai bagnato perchè forse era pulito, l’alveo era più fondo. In questi anni è un disastro. L’anno scorso quest’area si è allagata cinque volte, quest’anno due”, spiega un agricoltore al lavoro sui terreni all’interno dell’area golenale. “La situazione è molto pericolosa quando il fiume è in piena, e qui si allaga tutto l’area, tutti gli anni 2 volte all’anno. Una volta l’acqua ha superato di 50 cm l’argine che abbiamo intorno alla casa”, osserva un residente. Che l’intera area sia un punto critico del Secchia lo dimostrano due documenti, uno di Aipo e uno dell’Università di Parma realizzato per conto di una multinazionale presente a Modena. Il documento di Aipo fatto nel 2018 riguarda l’adeguamento strutturale e funzionale del sistema arginale del fiume Secchia, con lo scopo “di adeguare il fiume alla piena con il tempo di ritorno di 20 anni”. Aipo, interpellata diverse volte con sms e mail, non ha risposto alle domande di Sulpanaro.net relative alle elaborazioni di natura idrologica e idraulica riguardo l’area golenale presente a Campogalliano. Una zona, come detto, monitorata anche da una multinazionale di imballaggi alimentari con una filiale a Modena ovest. Nel 2014 la multinazionale commissiona al DICATeA dell’Università di Parma uno studio con due simulazioni sugli effetti della piena del Secchia “nella fascia ovest della città”, nella zona in cui ha sede l’azienda.

 

GUARDA TUTTO IL NOSTRO SPECIALE EMERGENZA FIUMI

Puntata numero1 : cosa accade in montagna?

Puntata numero 2: Secchia e Panaro, l’erosione delle sponde e quegli argini insufficienti 

Puntata numero 3: come funzionano le casse di espansione?

Puntata numero 4: ecco cosa succede nel groviglio di Modena Nord

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