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Ecco il piano speciale per il monitoraggio dei ponti sui nostri fiumi

da | Giu 6, 2019 | Finale Emilia, Concordia, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Novi, Soliera, In primo piano | 0 commenti

La Provincia di Modena, dopo le recenti ondate di maltempo e le piene dei fiumi, ha avviato un piano di controlli sulla base di nuovo protocollo  tecnico di monitoraggio dei propri ponti e viadotti che coinvolgerà tutti i tecnici dell’area lavori pubblici, grazie al quale si potrà avere un quadro sempre aggiornato ed esaustivo dello stato di salute delle infrastrutture viarie della rete stradale provinciale.

«la recente ondata di maltempo ha riportato alla ribalta il tema della sicurezza delle strade e della loro piena funzionalità. In questo contesto diventa quindi fondamentale che i nostri ponti siano in perfetta efficienza. Per queste ragioni abbiamo avviato un grande piano di monitoraggio delle strutture presenti sulla nostra rete stradale» afferma Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena.

«Una delle nostre funzioni fondamentali è proprio quella delle strade e sugli oltre mille chilometri di rete provinciale sono presenti circa 300 attraversamenti, dei quali oltre 180 con luce superiore a 6 metri. Queste importanti opere  – prosegue Tomei – sono da sempre sotto stretta osservazione e manutenzione, grazie al costante ed efficace lavoro dei nostri tecnici, tuttavia abbiamo deciso di intensificare questa azione adottando un nuovo protocollo di osservazione, analisi ed intervento, che prevede la redazione periodica di report dettagliati e l’evoluzione temporale di eventuali anomalie o degradi».

Per la Provincia si tratta di un’azione che ha l’obiettivo di individuare tempestivamente quelle situazioni considerate potenzialmente rischiose per il transito veicolare e per i corsi d’acqua che attraversa.

«Sempre più frequentemente il nostro territorio è stato oggetto di allerte meteo – prosegue Tomei – che hanno rimesso al centro del dibattito il tema del dissesto idrogeologico. La recente risistemazione del ponte Motta, ad esempio, ci ha consentito di limitare la sua chiusura grazie all’innalzamento del ponte stesso, realizzata alcuni anni fa. E’ chiaro quindi che non si tratta solo di circolazione stradale, ma anche di sicurezza dell’intero territorio».

Il piano straordinario coinvolge oltre 30 persone, tra funzionari, tecnici e operai e partirà nelle prossime settimane. Nonostante non ci siano situazioni a rischio, l’intenzione è quella di intervenire tempestivamente su quelli ritenuti maggiormente attenzionati, anche reperendo risorse regionali o nazionali.

«Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova – conclude Tomei – abbiamo inviato tempestivamente al ministro Toninelli l’elenco dei primi 31 ponti sui quali occorre intervenire, ma non abbiamo ancora ricevuto le risorse per poterlo fare, tanto che sui alcuni di essi, non potendo attendere, sono state impegnate risorse interne. Abbiamo bisogno di essere messi nelle condizioni di operare al meglio, noi la nostra parte la facciamo, attendiamo un segnale dal Governo».

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