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Rogo di Mirandola, il piromane clandestino era appena andato via da una comunità

da | Giu 9, 2019 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – Era appena andato via da una comunità di Fermo il clandestino nordafricano che ha dato fuoco al Comando dei Vigili del Fuoco di Mirandola uccidendo due donne e ferendo una ventina di persone. Le indagini stanno piano piano ricostruendo quello che il ragazzo ha fatto prima di comparire sullo stradone di Camposanto la notte della tragedia, il 21 maggio scorso.
Il ragazzo – che ha dato vari alias nel corso della sua permanenza in Italia, da Otman Boraja a Ayoub Boulaim – venne portato alla sede della Croce Blu di Camposanto per i primi soccorsi, visto che appariva mal messo, poi in ospedale a Mirandola. In Pronto Soccorso gli fecero una flebo, ma lui staccò i tubi e sparì, per comparire poco dopo in via Roma a far danni.
Ma da dove arrivava? Chi lo ha portato qui? Le teorie complottiste non mancano, ma i fatti che sta accertando la Procura di Modena sono incontrovertibili. L’ultimo domicilio conosciuto delle impronte digitali che appartengono al caldestino è appunto una comunità  di accoglienza che si trova a Monte Vidon Corrado, in provincia di Fermo, dove è rimasto fino al 20 maggio. Da lì molto probabilmente ha raggiunto la ferrovia e poi ha preso un treno che lo ha portato nella Bassa. Ha fatto tutto solo? Lui non parla e non dà spiegazioni.
Intanto il Tribunale della Libertà ha respinto la richiesta delle difesa di fare nuovi accertamenti per verificare se il ragazzo sia o no di minore età, e quindi spostare il processo al Tribunale per minorenni. Quelli fatti sono sufficienti a dire che è maggiorenne.
Il processo resta dunque a Modena, dove il ragazzo deve rispondere di furto aggravato, di incendio doloso e di due morti come conseguenza di un altro reato: rischia 15 anni di carcere.

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