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Alzheimer, la salute di denti e gengive aiuta a ridurne il rischio

da | Lug 8, 2019 | Rubriche, Consigli di salute | 0 commenti

Secondo uno studio recente, ci sarebbe una correlazione tra la parodontite e l’Alzheimer: la prima, in particolare, potrebbe favorire la temuta patologia con cui condivide diversi fattori di rischio, come il fumo, il diabete e l’arterosclerosi.
Cos’è la parodontite? È una malattia dentale batterica e infiammatoria che, se non curata, può causare le distruzione dei tessuti che danno ai denti stabilità e sostegno. Ed è proprio la mobilità dentale uno dei primi sintomi con cui si manifesta, e che suggerisce un intervento tempestivo per evitare che – quei denti – cadano. Oggi, due studiose dell’Università di Bristol hanno isolato 25 mutazioni genetiche associate a parodontite e Alzheimer. Lo studio, pubblicato su Perio Insight, la rivista della European Federation of Periodontology (EFP), illustra proprio l’esistenza di un legame tra le due patologie: chi soffre di parodontitie, ha più probabilità di sviluppare l’Alzheimer (e viceversa).
Ma non solo: prove scientifiche dimostrano che le infezioni microbiche cerebrali e le infiammazioni hanno un ruolo nell’Alzheimer, e che i batteri del cavo orale – quelli della parodontite in particolare – sono tra gli agenti microbici identificati nel cervello dei malati d’Alzheimer (agenti individuati in sede d’autopsia). Nel dettaglio, alcuni batteri del gruppo delle spirochete che possono comparire nel cavo orale sono stati individuati nel cervello post-mortem di alcuni pazienti affetti da Alzheimer in concentrazioni quattro volte superiori a quelle di individui non affetti da demenza senile. Mentre, anticorpi specifici contro batteri del cavo orale sono del doppio più frequenti nel sangue dei malati d’Alzheimer.
Sono per la verità diversi gli studi che mettono in relazione bocca e cervello. Che i batteri possano trasferirsi dall’una all’altro è provato, così come che un’infezione cronica del cavo orale abbia un quadro patologico simile all’Alzheimer. La parodontite può dunque causare la demenza senile? Secondo le ultime ricerche, sembrerebbe una concausa. Chi è affetto da parodontite ha una superficie ulcerata non visibile ma della grandezza del palmo d’una mano, da cui passano nel sangue miliardi di batteri capaci di causare un danno diretto agli organi e uno stato d’infiammazione esteso a tutto l’organismo.
Ecco dunque che, prendersi cura dei propri denti, significa tendere la mano (anche) al proprio cervello.

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