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Biometano a Concordia, per il Consiglio Comunale “Governo e Parlamento devono assumersi le proprie responsabilità”

da | Lug 18, 2019 | In Primo Piano, Concordia | 0 commenti

CONCORDIA SULLA SECCHIA – Nuovo capitolo nella vicenda biometano a Concordia. Nella seduta del 16 luglio il Consiglio Comunale ha votato – come definito dal capogruppo Pd Paolo Negro – un atto “politico significativo votato, incentrato su una delle più gravi criticità e motivi di contrarietà alla realizzazione a Concordia del progetto di impianto per la produzione di biometano presentato da privati, la società Bio-Bibimat”.

“Il fatto – spiega ancora Negro – che questo impianto, se mai fosse realizzato, dovrebbe vivere della materia prima (rifiuti organici) prodotti in larga parte da fuori territorio provinciale e regionale. Un non senso rispetto ai principi dell’economia circolare, alla logica della sostenibilità ambientale, agli indirizzi comunitari di garantire l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti”.

Come annunciato nella prima seduta di insediamento del Consiglio Comunale, per iniziativa del gruppo consiliare di maggioranza, a firma del capogruppo Paolo Negro, il Consiglio Comunale ha votato, a maggioranza, una mozione che verte su questo vuoto legislativo ritenuto “grave” e chiede al governo gialloverde di sanarlo.

Scrive Negro in una nota:

“Chiediamo alla Regione Emilia-Romagna di proseguire e rafforzare, insieme alle Regioni Lombardia e Veneto, l’azione politica verso il Governo per ottenere, nell’ambito dell’autonomia differenziata ex art. 116 della Costituzione, anche il potere che stanno chiedendo di limitare e governare la proliferazione indiscriminata di impianti per la produzione di biometano che non corrispondo al reale fabbisogno del territorio in cui vanno a insediarsi, come nel caso di Concordia. Dopo il voto di ieri sera, scriveremo al Governo e a tutti i parlamentari della Repubblica, a partire da quelli eletti nella nostra Regione, perché convergano verso la rapida attribuzione di questo potere alle Regioni, travalicando i confini dell’attuale maggioranza e minoranza parlamentare, nel nome dell’interesse superiore delle comunità locali e dei cittadini. L’attuale modalità di ‘concessione a pioggia’ degli incentivi per la produzione di biometano nulla ha a che fare con l’economia circolare: premia come se fosse ‘ecologico’ anche il biometano prodotto spostando rifiuti coi camion da tutta Italia.

Le Regioni devono avere quindi il potere di non autorizzare la realizzazione di impianti che esorbitino la produzione di rifiuti organici, ossia della materiale prima, sul territorio in cui si insediano, il potere cioè di subordinare la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti al fabbisogno regionale, al fine anche di garantire la piena attuazione del principio comunitario dell’autosufficienza nella gestione dei rifiuti.

La Bassa Modenese è già dotata degli impianti per trattare e trasformare in energia i rifiuti organici, sfasci e potature, raccolti in modo differenziato sul territorio, che assommano a 30.000 tonnellate annue e la quantità di materia prima che affluirebbe a questo nuovo impanio proposto da Bio Bimat è 3 volte quella prodotta nella nostra area vasta. Spiace che la minoranza consiliare abbia votato contro questa iniziativa, senza proporre alcun emendamento ed asserendo, in sostanza, che non serve ‘disturbare Governo e Parlamento’. Ci dispiace, ma ognuno deve fare la propria parte ed assumersi la propria responsabilità. Dobbiamo agire ed agiremo su tutte le leve possibili, nessuna esclusa, per realizzare la volontà dei cittadini di Concordia che non si realizzi questo impianto, fra le quali anche quella di ‘scomodare’ Governo e Parlamento chiamandoli ad assumersi la propria responsabilità. La politica delle energie rinnovabili è una politica nazionale: non possiamo far finta di non sapere che se privati vogliono realizzare questo impianto a Concordia, pur non servendo al nostro territorio, è proprio perché c’è questo vuoto nell’impostazione legislativa nazionale, un vuoto che va rapidamente colmato.

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