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Decreto Crescita: nuovi incentivi per la Digital Transformation

da | Lug 18, 2019 | Agevolazioni | 0 commenti

di Andrea Lodi

L’art. 29 della legge n° 58/2019 – legge di conversione del decreto Crescita – ai commi 5,6,7 e 8 introduce un nuovo regime di aiuto per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle PMI, denominato “digital transformation”.

E’ previsto un contributo a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti per progetti di trasformazione tecnologica e digitale, tra il 2019 ed il 2020.

L’agevolazione sarà concessa per progetti con un importo di spesa non inferiore a 50mila euro ed essere diretti all’implementazione:

  • delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Impresa 4.0(advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics),
  • delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filierafinalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software,
  • delle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logisticacon elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio,
  • delle altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Chi può richiedere i contributi

Alle agevolazioni saranno ammesse le imprese attive in via prevalente nel settore manifatturiero e/o dei servizi diretti alle imprese manifatturiere.

In via sperimentale per gli anni 2019-2020 potranno richiedere i contributi anche le imprese attive nel settore turistico se impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili.

Le imprese devono inoltre:

  • risultare iscritte e attive nel Registro delle imprese,
  • avere almeno due bilanci depositati,
  • avere conseguito nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100mila euro,
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Ammessa la presentazione di progetti congiunti, in numero non superiore a dieci imprese, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione, di cui al Piano nazionale Impresa 4.0.

Si rimandano ulteriori dettagli all’Art. 29 della sopracitata Legge 58/19.

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