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Servizi sociali e minori, per Platis “più di 2 milioni di euro per togliere i bimbi ai genitori della Bassa”

da | Lug 13, 2019 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA E DINTORNI – La terribile vicenda di Bibbiano ha riaperto la ferita della vicenda sui presunti pedofili della Bassa tornata alla ribalta grazie all’inchiesta Veleno del giornalista Pablo Trincia.

In queste settimane la politica è intervenuta interrogandosi sulla gestione degli affidi e dei servizi sociosanitari. L’ultima proposta in ordine di tempo arriva dai consiglieri regionali della Lega Nord Fabio Rainieri e Gabriele Delmonte che in un’interrogazione chiedono alla Giunta sul presunto esborso di 200mila euro a professionisti privati per le sedute di psicoterapia precisano: “Secondo la direttiva in materia di affidamenti, tale tipo di attività dovrebbe rientrare espressamente nei livelli essenziali di assistenza che l’Ausl deve garantire e il Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche avrebbe dovuto garantire una presa in carico effettiva con l’erogazione anche di prestazioni di quel genere”.

Cifre che riportano alla mente quelle evidenziate nei mesi scorsi da Antonio Platis, il consigliere provinciale di Forza Italia quando depositò un esposto alla Corte dei Conti sui 2.200.000 euro di cure ‘specialistiche’ nel caso dei bambini della Bassa:

Oggi un’ora di visita super specialistica al centro di San Polo d’Enza convenzionato con la nostra Unione costa 135 euro. Dal 2002 al 2013 abbiamo speso 2.200.000 euro che, stando ad alcune testimonianze e ai
documenti raccolti, pare servissero ad un paio di ore di terapie, ovvero 175 euro.

Stiamo parlando di una tariffa attuale confrontata con quelle applicate dal 2002.

Il suo collega di partito Andrea Galli ha chiesto sempre in Regione che gli appalti vengano passati sotto la lente dell’Anac, ” in qualità di autorità di vigilanza, per verificare la correttezza degli appalti e delle gare che vedono interessata l’azienda sanitaria” per “evitare il ripetersi di comportamenti illeciti e ulteriori danni alle casse pubbliche”.

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