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Ansia e depressione, nei giovanissimi aumentati i casi negli ultimi 10 anni

da | Ago 10, 2019 | Bastiglia | 0 commenti

In crescita tra i giovanissimi i disturbi mentali, come ansia e depressione.
Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Abnormal Psychology secondo cui nelle altre classi di età nello stesso periodo non si è invece riscontrato un trend in crescita.
Lo studio è stato condotto da Jean Twenge, autrice del libro “iGen” e docente di psicologia presso la San Diego State University; ha coinvolto oltre 200.000 adolescenti di 12-17 anni tra 2005 e 2017, e quasi 400.000 adulti di 18 anni o più per un periodo che va da 2008 a 2017.
Il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra 2005 e 2017 (passando dall’8,7% al 13,2% dei teenager) e del 63% tra i giovani adulti di 18-25 anni tra 2009 e 2017 (passando dall’8,1% al 13,2%). C’è stato anche un aumento del 71% dei giovani adulti che hanno lamentato forte stress (dal 7,7 al 13,1%) e del 43% del tasso di giovani che hanno dichiarato di pensare al suicidio (dal 7 al 10,3% dei giovani).
“Lo studio – spiega all’ANSA Graziano Pinna, neuroscienziato della University of Illinois a Chicago – suggerisce che condizionamenti culturali (come l’abuso tecnologico e la carenza di sonno che ne deriva) possono avere effetti devastanti sul cervello in via di sviluppo dei teenager. I disturbi mentali possono sfociare proprio dall’incapacità del cervello di adattarsi alla velocità dei cambiamenti imposti dallo sviluppo tecnologico e dai nuovi trend culturali”. “Il problema ha dimensioni pandemiche – afferma – e sarà necessario sviluppare interventi mirati e capire meglio come la comunicazione digitale favorisca i disturbi dell’umore o addirittura l’ideazione al suicidio”.
Bisogna reintrodurre i tradizionali canali di socializzazione faccia-faccia limitando l’uso degli smartphone, evitando che interferiscano con il sonno, preziosissimo per il cervello in sviluppo dei giovani, conclude Pinna. No quindi a telefoni o tablet in camera da letto durante la notte e spegnerli almeno un’ora prima di andare a letto”.(ANSA).

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