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Crescono le imprese straniere

da | Ago 20, 2019 | Economia | 0 commenti

In Emilia-Romagna, la crescita della base imprenditoriale estera rallenta e risulta inferiore a quella nazionale. Al 30 giugno le imprese attive straniere risultano infatti 48.763 (il 12,2 per cento del totale) con un aumento in un anno di 836 unità (+1,7 per cento). A livello nazionale, l’incremento delle imprese straniere (quasi 544 mila, pari al 10,6 per cento del totale) è invece più rapido (+1,8 per cento). Questi sono i principali dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.

In regione, continuano peraltro a ridursi le imprese di nati in Italia (-1,1 per cento), mentre a livello nazionale il calo è più lento (-0,5 per cento).

Riguardo alle imprese straniere, l’Emilia-Romagna è la decima regione per crescita, meno dinamica, sotto questo profilo, rispetto al Veneto (+2,4 per cento) e Lombardia (+1,6 per cento).

I numeri migliori sono quelli del settore dei servizi, che con 594 imprese in più, aumenta del 2,4 per cento. Qui la tendenza non deriva tanto dal lieve aumento nel settore del commercio (+27 imprese, +0,2 per cento), quanto dal più rapido e ampio incremento nell’aggregato degli altri servizi diversi (+567 imprese, +4,4 per cento).

Rallenta, ma si conferma, la crescita della base imprenditoriale estera dell’industria (+1,7 per cento, +86 unità).

Nelle costruzioni c’è un piccolo aumento (+0,7 per cento, 119 unità). Infine, si conferma elevata la crescita in agricoltura (+5,0 per cento), per quanto resti un settore ancora marginale.

La spinta deriva dalle società di capitale (+633 unità, +13,4 per cento), sostenute dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Questa ha contribuito però a comprimere la dinamica delle società di persone (+0,4 per cento). Nonostante un sensibile rallentamento, il secondo contributo alla crescita viene dalla dinamica delle ditte individuali (+227 unità, +0,6 per cento). Invece, diminuiscono chiaramente le cooperative e i consorzi (1,5 per cento).

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