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Affidi Bibbiano, riesaminati 100 casi

da | Ott 12, 2019 | Cronaca | 0 commenti

Emergono nuovi numeri nella vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano, il comune della Val d’Enza finito al centro di un’indagine la scorsa estate.

Secondo il quotidiano L’Avvenire, questi “nuovi casi aprono prospettive ancora più inquietanti e confermano le strategie nefaste del gruppo di assistenti sociali e di psicologi che operavano nei servizi intercomunali della Val d’Enza”. Non sono dunque nove i bambini di cui si è occupata l’inchiesta, ma tra il 2017 e il 2019 – spiega il quotidiano cattolico – “gli assistenti sociali coordinati da Federica Anghinolfi, finita ai domiciliari con altre 16 persone (27 gli indagati), sono intervenute su oltre 100 bambini. E, almeno in 85 casi, i loro interventi si sono rivelati sbagliati o inopportuni. Tanto da indurre il Tribunale per i minorenni di Bologna a correggere quelle scelte, rifiutando di confermare l’allontanamento dei bambini”.

Solo in 15 casi su 100 i giudici hanno confermato l’opportunità di un intervento e questo dopo ulteriori accertamenti condotti dai consulenti del tribunali. Quanto agli allontanamenti, invece, in otto casi i genitori non hanno presentato ricorso, “confermando – spiega il giornale – esplicitamente l’opportunità della decisione, mentre i ricorsi dei restanti sette casi, riesaminati da un nuovo collegio di giudici della Corte d’appello, sono stati tutti respinti”.

I nuovi dati presentati nei giorni scorsi dal presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, evidenziano “l’elevata pericolosità del ‘gruppo Bibbiano’ che, con i metodi consueti, purtroppo diventati tragica prassi in tanti altri casi – dalla Bassa Modenese a Sagliano Micca, dal Forteto alla Campania – pretendeva di strappare alle famiglie altri 85 bambini”.

«Auspico che quei dirigenti pubblici che hanno tentato di ingannarci e di frodarci processualmente siano giudicati al più presto dalla magistratura e puniti in modo severo», ha dichiarato il presidente Spadaro nell’incontro con i servizi sociali. «Chi ha sbagliato – ha aggiunto Spadaro – se verrà accertato nelle competenti sedi giudiziarie, dovrà essere mandato a casa e ricevere la giusta risposta sanzionatoria».

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