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Amianto: San Felice, Finale e Ucman in tribunale contro Bianchini

da | Ott 8, 2019 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro | 0 commenti

SAN FELICE, FINALE, MIRANDOLA, CONCORDIA, MEDOLLA, CAMPOSANTO, CAVEZZO, SAN POSSIDONIO E SAN PROSPERO – Amianto: San Felice, Finale e Ucman in tribunale contro Bianchini. I Comuni e l’Unione dei Comuni che comprende anche Mirandola, Medolla, San Possidonio, San Prospero, Cavezzo e Camposanto, si sono costituiti parte civile. Il caso è quello dell’amianto che venne seppellito in vari cantieri tra San Felice e la Bassa dall’azienda edile dei Bianchini, un atto che per i giudici di primo grado del processo Aemilia non costituisce reato o dolo che possa essere attribuito direttamente ai Bianchini. Per questo almeno da questa accusa erano stato prosciolti sia Augusto Bianchini che  la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro.
L’amianto venne trovato in diversi cantieri dei Bianchini, a San Felice tra il cimitero, la zona dei Vigili del Fuoco, il capannone Phoenix, il campo dei terremotati di San Biagio; a Finale Emilia nel cortole delle elementari e vicino alla tendopoli di Massa; a Mirandola nel parco della scuola Alighieri, vicino alle scuole medie di Concordia, in totale almeno nove siti.
I Comuni non sono d’accordo con la sentenza, e sposano la teoria della Direzione distrettuale antimafia che ha chiesto appello contro l’assoluzione.

Il sindaco Michele Goldoni interviene

“Con delibera di Giunta Comunale, adottata il 2/10 u.s., come Amministrazione comunale abbiamo deciso di costituirci in giudizio per impugnare la sentenza emessa nel c.d. processo AEMILIA, al fine di ottenere il risarcimento dei danni cagionati al Comune da parte degli imputati e di conferire incarico di legale patrocinio, nel giudizio di appello in questione, all’Avv. de’ Biase Valeria, in continuità e proseguimento dell’incarico già affidatole per la fase di 1° grado. Anche il Comune di San Felice sul Panaro, quindi, al fine di garantire la miglior tutela possibile degli interessi e dei diritti che rappresenta, ha deciso di rendersi parte attiva nel processo di appello in quanto ritengo che la salute pubblica debba essere salvaguardata con ogni mezzo da parte delle istituzioni”.

 

 

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