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Cimice asiatica, Serri (Pd): “Settore in ginocchio, servono aiuti”

da | Ott 16, 2019 | Cronaca, Elezioni regionali | 0 commenti

“Cimice asiatica: settore in ginocchio, servono aiuti”. La consigliera regionale del Pd Luciana Serri è firmataria della Risoluzione rivolta a Giunta, Governo e Ue che sollecita sgravi fiscali, ulteriori fondi per sostenere le aziende colpite, progetti per la prevenzione e il contrasto.

 “Oggi in Commissione Politiche economiche abbiamo discusso una proposta di cui sono firmataria, presentata dal gruppo di maggioranza, per affrontare quello che si configura come un vero e proprio flagello: la cimice asiatica. È necessario – spiega in una nota la presidente della Commissione Politiche economiche Luciana Serri – che a quanto la Regione ha fatto e sta facendo si affianchino anche interventi dello Stato e dell’Unione Europea”. La risoluzione mira a dare continuità ai progetti di ricerca per il contrasto della diffusione della cimice asiatica, supportare la riproduzione degli insetti antagonisti da rilasciare in natura, proseguire nella delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure per gli sgravi contributivi e fiscali ed emanare rapidamente il bando per l’abbattimento dei tassi di interesse, e con garanzie degli Agrifidi, per finanziamenti e dilazioni sui pagamenti delle rate di mutuo in scadenza o consolidamento di passività per contrastare la sofferenza finanziaria delle imprese colpite dal mancato raccolto.

 La diffusione della cimice asiatica inizia a prendere le proporzioni di una vera e propria calamità naturale, con danni ingentissimi all’agricoltura italiana: per le sole pere, pesche e nettarine sono stati stimati a fine settembre oltre 350 milioni di euro di danni di cui 200 in campagna e 150 nelle fasi di lavorazione, con conseguenti pesanti perdite anche di posti di lavoro, con quasi 500.000 giornate in meno lavorate. Dalla Regione è già prevista l’uscita del bando che destinerà 1 milione di euro per stimolare la ricerca all’interno dei Gruppi Operativi per l’Innovazione in Agricoltura sul tema della cimice asiatica: raggruppamenti di persone, aziende, enti di formazione o consulenza che si mettono insieme temporaneamente per trovare soluzioni a problemi o per sperimentare idee innovative nel campo dell’agricoltura.

 “Nonostante il veloce progredire della ricerca che come Regione sosteniamo e le attività fin qui avviate dalla Regione – puntualizza Luciana Serri – la soluzione della crisi è ancora lontana e richiede un’azione sinergica e a tutti i livelli. Per questo invitiamo la Giunta ad intervenire nei confronti del Governo nazionale per individuare nella legge di bilancio i fondi per indennizzare i mancati redditi da produzione e vendita dei prodotti ortofrutticoli degli agricoltori colpiti, apportando anche le necessarie deroghe di legge”.

La Risoluzione chiede anche di: prevedere l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali degli imprenditori e dei loro lavoratori dipendenti in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento; far approntare un provvedimento legislativo specifico che ammetta come condizione per accedere ai benefici da parte dei lavoratori alle dipendenze di imprese nelle aree colpite dalla cimice asiatica la sola “richiesta di avvio delle procedure”; reperire risorse e registri in esonero sul regolamento degli aiuti di Stato.

“Occorre che la Regione si faccia promotrice – conclude Luciana Serri – assieme alle associazioni professionali agricole e cooperative, della predisposizione di un protocollo per la sospensione delle rate dei mutui, simile a quello utilizzato in passato”.

Per quanto riguarda l’Unione europea, la Risoluzione chiede l’attivazione delle misure necessarie per consentire un aiuto immediato per i danni, diretti e indiretti, la modifica dell’Ocm Ortofrutta che porti dal 50% all’80% l’intensità dell’aiuto sull’introduzione di misure di prevenzione quali la difesa chimica a basso impatto ambientale localizzata e altri interventi per dare risposta al problema.

Agricoltura. Cimice asiatica, Pd: urge intervento Unione europea

Ok in commissione Economia a risoluzione Pd con cui si sollecitano, in particolare, sgravi fiscali e fondi aggiuntivi per sostenere le aziende colpite

La Giunta intervenga sul governo affinché, nella legge finanziaria per il 2020, vengano previsti fondi per indennizzare i mancati redditi da produzione e vendita dei prodotti ortofrutticoli degli agricoltori colpiti dalla diffusione della cimice asiatica e perché venga disposto l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali per gli imprenditori e i loro dipendenti. Sono alcuni degli impegni contenuti nella risoluzione del Pd, primo firmatario Paolo Calvano, discussa e approvata dalla commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Lega e M5s.

Nell’illustrare l’atto d’indirizzo, il dem Paolo Calvano ha evidenziato come, nonostante il progredire della ricerca e le attività fin qui avviate dalla Regione, la soluzione del problema della diffusione della cimice asiatica sia ancora lontana dall’essere risolta, richiedendo, come misura urgente, “un’azione sinergica di ente regionale, governo e Unione europea, assieme alle associazioni professionali agricole e cooperative e con il coinvolgimento delle banche, mirata a contenere l’esposizione finanziaria degli agricoltori (sospensione delle rate dei mutui, abbattimento dei tassi d’interesse, etc)”. All’Unione europea – ha proseguito il consigliere – si chiede, in particolare: “di consentire un aiuto immediato per i danni, diretti e indiretti; di modificare l’Ocm Ortofrutta, per portare dal 50% all’80% il valore dell’aiuto sull’introduzione di misure di prevenzione quali la difesa chimica a basso impatto ambientale localizzata e l’utilizzo di sistemi di difesa passiva come le reti antinsetto; di innalzare dal 65% al 75% la percentuale di valore comunque riconosciuto al prodotto che si sia deprezzato di almeno il 35% per motivi non imputabili alla responsabilità del coltivatore; infine, di aumentare l’attuale percentuale di aiuto previsto per le spese di prevenzione, contrasto, gestione e difesa attiva delle cris, da destinare a interventi di adattamento al cambiamento climatico e di lotta a organismi nocivi”.

In sede di dibattito è intervenuto Andrea Bertani (M5s) che ha domandato come proceda lo studio dell’Anastatus bifasciatus, insetto antagonista autoctono della cimice asiatica. I tecnici della Regione hanno riposto che, nella logica di una strategia di contrasto multidimensionale, si stanno studiando svariate tipologie di insetti antagonisti, in particolare la vespa samurai.

Ha chiuso il dibattito l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli, che ha sottolineato come la risoluzione rafforzi l’azione della Giunta in un frangente in cui sia con il governo che con la Commissione europea si stanno definendo gli interventi prioritari. Riguardo alla Commissione europea, l’assessore ha evidenziato come siano stati assicurati aiuti importanti.

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