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Consumi, la spesa cresce. Ma non gli stipendi

da | Ott 13, 2019 | In Primo Piano, Mirandola, Economia | 0 commenti

Costa fare la spesa a Modena e provincia. Lo dicono i dati della 24esima edizione dell’Osservatorio prezzi di Federconsumatori Modena, che ha analizzato lo scorso luglio i prezzi praticati nei supermercati, ipermercati e discount della provincia di Modena.

I punti vendita più competitivi sono localizzati tutti nell’ambito del comune di Modena, Carpi e Sassuolo e che corrispondono con i territori con la più elevata concentrazione di ipermercati. Per la 24esima edizione sono stati campionati dall’1 al 15 luglio 2018 41 punti vendita della Provincia di Modena e 2 catene che propongono la spesa online; i prodotti presi in esami sono stati 295. I negozi online sono una realtà sempre più diffusa, un servizio pratico e veloce, pensato per andare incontro alle esigenze di chi ha poco tempo da dedicare alla spesa, questa è la motivazione che ha spinto l’associazione a rilevare anche la spesa online.

Se si vuole risparmiare conviene fare la spesa a Modena e nel Distretto Ceramico, d’altra parte sono i territori con la maggior concentrazione di punti vendita di grandi e medie dimensioni ossia con superficie maggiore o uguale a 2.500 mq.

L’acquisto dei panieri “Grandi marche” e “Prodotti Freschi” risultano più convenienti nei comuni del Distretto Ceramico permette di realizzare un risparmio medio di 1,2% e 2,5% rispettivamente. Quasi come nei comuni delle Terre d’Argine, mentre è più cara l’Area Nord.

Il costo del paniere “Private Label”, ovvero le marche del distributore, registra il minor costo nel comune di Modena e nel territorio del Frignano che permettono di realizzare un risparmio compreso tra l’1,0% e il 2,0%, rispetto alla media provinciale.

Il costo del paniere “Primi Prezzi” risulta più contenuto nell’area delle Terre dei Castelli: –3,2% rispetto alla media provinciale.

L’ampiezza della superficie di vendita non risulta particolarmente rilevante nella valutazione del livello dei prezzi: per la tipologia “ipermercati” lo scostamento medio prezzi semplici tra ipermercati di superficie maggiore uguale a 5.000mq. dai punti vendita di superficie compresa tra 2.500 e 5000mq. è trascurabile per i prodotti “Grandi Marche”, “Private Label” e “Primi Prezzi”, per contro per i “Prodotti Freschi” lo scostamento è di circa 3 punti percentuali tra le due categorie.

Rispetto ai supermercati il differenziale di prezzo intero tra la classe che comprende i punti vendita di maggior dimensione e la classe di estensione più contenuta si attesta, per i prodotti “Grandi Marche” e “Private Label”, inferiore ai 5 punti percentuali, mentre per i prodotti “Primi Prezzi” supera il 13%.

Nei discount si registra una differenza superiore ai 5 punti percentuali del livello dei prezzi tra i punti vendita di ampiezza maggiore agli 800 metri quadrati e quelli di di-mensione inferiore, compresa tra 400 e 800 metri quadrati.

Nel 2018 non sono cresciuti i redditi delle famiglie. Secondo i dati dell’Istat del mese di settembre il reddito delle famiglie cresce del +1,3%, mentre i consumi ristagnano. Un andamento che non è nuovo. Alcuni studi fanno emergere come dal 2013 al 2018 vi sia stata una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa cresce, quindi, più velocemente del reddito.

 

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