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Il 65% delle lavoratrici madri rischia il posto e il gap retributivo tra uomo e donna è del 18%

da | Nov 15, 2019 | Mirandola, Cavezzo | 0 commenti

Il 65% delle lavoratrici madri rischia il posto e il gap retributivo tra uomo e donna è del 18%, cioè, la donna guadagna un quarto in meno, aparitàdi manisone,di quanto guadagna un uomo. Per non dire delle difficoltà delle donne in maternità, o subito dopo aver partorito a mantenere il proprio lavoro, tanto che sono tra il 60% e il 65% i casi di donne in gravidanza o neo mamme che si rivolgono alla consigliera regionale di Parità. Sono i numeri, a livello regionale, emersi dall’ultima conferenza delle Elette che si è svolta in Assemblea legislativa, guidata dalla presidente della commissione Parità Roberta Mori.

L’assessore alle Pari opportunità Emma Petitti ha rimarcato il fatto che “le donne si laureano prima e si formano meglio, ma scontano un gap retributivo elevato rispetto agli uomini. Questo non è un tema solo femminile, così come la violenza non è un fatto solo privato. Non sono tematiche che appartengono a un solo partito, ma alla qualità della nostra democrazia. Oggi noi, come Regione Emilia-Romagna, abbiamo la responsabilità che non si abbassi la guardia e che si affrontino queste tematiche”.

Anche Roberta Mori ha sottolineato il lavoro svolto dalla Regione sui temi di parità di genere e lotta alle discriminazioni “e i fondi stanziati dalla Giunta, anche per i bandi su queste tematiche, sono consistenti. In questo momento storico, esporsi è importante, come lo è la presenza qui oggi. Rendere la società inclusiva per le donne e per le persone in generale è fondamentale”.

Sonia Alvisi, consigliera regionale di Parità, ha fatto un bilancio della sua attività, partendo in particolare “dal corso di specializzazione per avvocati in materia di discriminazioni sul lavoro, cioè un supporto legale per aiutare le lavoratrici ad affrontare le ingiustizie sul lavoro”. E ha ribadito che i casi principali che fino ad ora ha dovuto affrontare “riguardano le madri che perdono il lavoro durante la gravidanza o subito dopo”.

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