Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Citofona in Caserma per dire: “Buonasera, io sono un ricercato”. E lo arrestano

da | Nov 11, 2019 | In Primo Piano, Carpi, In primo piano, Cronaca | 0 commenti

CARPI – E’ accaduto domenica 10 novembre, verso l’ora di cena, quando un ventenne di origine moldava, accompagnato dalla madre, si è presentato alla caserma dei carabinieri di Via Sigonio. “Buonasera, io sarei un ricercato per rapina e furto”, ha detto l’uomo al militare che lo ha accolto. Tutto vero. Il giovane, difatti, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa qualche settimana fa dal GIP del Tribunale di Modena poiché il 4 settembre scorso, in concorso con un italiano (già arrestato), aveva rapinato del proprio cellulare un pakistano all’interno della sua abitazione di Carpi (in quella occasione i due lo avevano picchiato con schiaffi e con una padella in volto, procurandogli anche delle lesioni) e perchè, il 21 settembre, sempre con il suo compare, si era introdotto all’Istituto Sacro Cuore. In quella occasione i due avevano rubato cinque computer (poi recuperati a seguito di una fulminea attività di indagine), accedendo nella scuola attraverso l’oratorio confinante. Fu proprio qui che i due malviventi si introdussero all’orario di apertura, nascondendosi all’interno per rimanerci anche dopo l’orario di chiusura e mettere a segno il furto. Puntavano ai pc posti in un laboratorio utilizzato da studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. I due, avrebbero mostrato le telecamere di videosorveglianza, hanno anche commesso alcuni atti di vandalismo e tentato, inutilmente, di forzare le porte e i dispositivi di protezione dei mobili e delle aule in cui erano presenti altri computer, ma protette da sistemi di sicurezza dopo il furto, già subito dalla scuola nel maggio del 2018. In quella occasione furono 23 i computer asportati e circa la metà quelli poi recuperati dai Carabinieri.

Il ragazzo si trova ora in carcere.

Condividi su: