Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Due corsie invece che tre, guardrail all’avanguardia e due caselli a Rivara e Concordia per la nuova Cispadana

da | Dic 14, 2019 | In Primo Piano, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla, Novi | 0 commenti

MEDOLLA – Al Teatro Facchini è andato in scena l’ennesimo atto della Cispadana. Questa volta, però, ai cittadini è stato presentato il progetto definitivo dell’autostrada regionale. All’incontro di venerdì 13 dicembre hanno partecipato, insieme al sindaco Alberto Calciolari, il presidente della Regione e candidato alle prossime elezioni del 26 gennaio Stefano Bonaccini, l’assessora regionale alle attività produttive Palma Costi e l’architetto Sergio Beccarelli, progettista dell’opera.

Ad aprire l’incontro l’assessora Costi che, sottolineando l’importanza strategica dell’autostrada, ha annunciato  un aumento degli investimenti per l’opera nella misura di 100 milioni di euro da parte della Regione, introdotti nella previsione di bilancio 2020, e di altrettanti 100 milioni dal patrimonio della società ARC S.P.A., controllata da Autostrada del Brennero S.P.A., che avrà in gestione la struttura. Non è stato chiarito, però, il costo finale dell’opera, stimato in 1,3 milardi di euro. I comitati però parlano di almeno 2 miliardi: il dubbio non è stato risolto in questa sede.

A quanto riferito da Costi l’apertura della conferenza dei servizi è prevista per i primi mesi del 2020. Seguiranno poi la redazione del progetto esecutivo, il piano degli espropri e infine il piano dei cantieri.

Diverse le novità del progetto definitivo, comprensivo delle modifiche prescritte dal decreto di VIA, il provvedimento di compatibilità ambientale, emanato a luglio 2017 dal Ministero dell’Ambiente. La nuova Cispadana si presenta come un asse autostradale a due corsie dalla lunghezza complessiva di 65.7 km, quattro caselli (San Possidonio-Concordia-Mirandola, San Felice SP-Finale Emilia, Cento e Poggio Renatico), due stazioni di servizio (una per senso di marcia) e due interconnessioni con altre autostrade, la A22 a Reggiolo e la A13 a Ferrara.

Il progetto prevede anche alti standard di sicurezza, garantiti da una corsia centrale spartitraffico ampia quattro metri, che permette l’uso di guard-rail estremamente flessibili e quindi capaci di assorbire anche impatti di grande forza. E ancora: 1,7 milioni di metri quadri di asfalto drenante e fonoassorbente, 20,3 chilometri di barriere antirumore, 52 opere di scavalco, ovvero i ponti per mantenere i collegamenti nei territori “tagliati” dalla strada, quasi uno per chilometro, e 158.600 metri quadri di boschi a arbusti filtro per ridurre la dispersione dello smog.

Nella sua presentazione l’architetto Beccarelli ha sottolineato come un’opera così trasformativa per il territorio come un’autostrada non possa essere pensata senza un insieme organico di opere che compensino l’impatto ambientale. Ecco che quindi nel progetto sono stati previsti finanziamenti per 61 nuovi km di piste ciclabili, 514,700 metri quadrati di interventi con funzione naturalistica, 765,600 metri quadri di interventi di inserimento paesaggistico, 12 km di siepi e filari compensativi e 20.000 metri quadri di estensione del parco intercomunale.

Il decreto di VIA ha anche prescritto modifiche al tracciato originale per tutelare al massimo l’integrità dei territori attraversati, come ad esempio nel caso della variante realizzata per tutelare il sito archeologico “castrum” nel comune di Novi di Modena, quella nei pressi dell’ansa del Panaro a Finale Emilia o quella in corrispondenza del comune di San Carlo, che ha spostato il tracciato dal lato sud del paese a quello nord.

Da un punto di vista ambientale, secondo gli studi realizzati, questa nuova arteria di collegamento potrà ridurre il traffico pesante nei centri abitati delle zone interessate di circa 11.000 camion al giorno, ottenendo un -4% alle polveri sottili e un -13% agli ossidi di azoto, oltre che, ovviamente, abbattere i tempi di percorrenza della tratta Reggiolo – Ferrara da 1 ora a 40 minuti.

“Possiamo affermare – ha annunciato il presidente Bonaccini concludendo l’incontro – che di qui a un anno apriranno i cantieri”. Bonaccini ha inoltre sottolineato che questa autostrada rappresenta un volano per la competitività del territorio, utile per contribuire alla competitività delle  aziende e attirare non solo capitali e investimenti dall’esterno, ma anche persone e competenze in un’ottica di un territorio sempre più importante e centrale a livello economico-produttivo per il Paese.

Tra il numeroso pubblico anche il presidente del comitato No Cispadana Tagliavini.

Condividi su: