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Soliera accoglie il nuovo parroco

da | Dic 10, 2019 | Soliera | 0 commenti

SOLIERA – Don Francesco Preziosi è il nuovo parroco di Soliera e si è insediato sabato 7 dicembre.

Ad accoglierlo il sindaco Roberto Solomita e la comunità solierese.

Così ha scritto il primo cittadino:

Da oggi iniziamo un comune percorso di responsabilità nei confronti della nostra comunità: tu sarai infatti la nuova guida spirituale, ma dovrai caricarti anche dell’impegno della conduzione, non solo pastorale, ma amministrativa e gestionale di una Parrocchia di circa 10.000 anime.
E da questo punto di vista in particolare hai una eredità molto rilevante: quella dei 22 anni di mandato di Don Antonio Manfredini, che approfitto per con un abbraccio e la gratitudine che merita e insieme a lui Don Marco, con cui continuerete a collaborare.
E ancora:
Perché ciascuno di noi, Parroco o Sindaco, fedele o cittadino che sia, deve sentirsi chiamato a rendere migliore la nostra Soliera, mettendo al centro del proprio pensiero e soprattutto della propria condotta quel senso di responsabilità, di giustizia, di impegno civile e cristiano che se mi permettete sinterizzerei con la parola misericordia, di cui abbiamo un assillante bisogno.
E’ uno sforzo che deve coinvolgere la comunità tutta, laica e religiosa, accomunata dai valori di tutela e promozione della persona umana, partendo da coloro che vivono in condizioni di maggior privazione, debolezza, fragilità e solitudine.
Ma come facciamo a chiedere alle persone di partecipare a questo sforzo? Non c’è alternativa se non quella di passare dalle parole alle opere, dalle prediche all’esempio, dall’esortazione alla testimonianza.
E Don Francesco, mi sento di poterlo dire, è la persona giusta per praticare questo scatto.
Tutti ne conosciamo la forza e l’apertura d’animo, l’energia morale e fisica.
E quella voce tonante che annuncia una presenza ampia, rassicurante, unita alla freschezza di una fede profonda, ma vitale; possiede insomma, tutte le caratteristiche per farcela, se saprete e sapremo sostenerlo, per realizzare in pieno l’auspicio evangelico “Vino nuovo in otri nuovi”!

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