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I vent’anni di Albatros, cooperativa sociale di Finale Emilia

da | Dic 31, 2019 | Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – Compie vent’anni Albatros, l’unica cooperativa sociale di tipo B operante a Finale Emilia. Aderente a Confcooperative Modena, dal 1999 promuove e valorizza l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
«Fino al 2015 Albatros ha svolto diverse attività – racconta il presidente della cooperativa Nicola Busi – Conduzione dei centri di raccolta rifiuti di S. Martino Spino, S. Felice sul Panaro e S. Possidonio per conto di Aimag, pulizia delle caditoie in diversi Comuni della pianura modenese (sempre per conto di Aimag), autotrasporto c/to terzi in collaborazione con una cooperativa bolognese, pulizia verde della pista ciclabile per conto del Comune di Finale Emilia, sanificazione cassonetti nel Comune di Nonantola, supporto alla lotta alla zanzara in tutta l’Area Nord».
In questi anni sono stati numerosi i progetti formativi di inserimento lavorativo, uno dei quali (laboratorio artistico di riciclo creativo) è stato insignito nel 2014 del premio Marco Biagi. A inizio 2016 sono partiti i servizi appaltati dal Comune di Crevalcore, per conto della municipalizzata Geovest, che vedono impegnate Albatros e altre due cooperative sociali, per il tramite del Consorzio EcoBi.
«Oggi l’attività caratteristica – spiega Busi – consiste nella raccolta porta a porta di carta, plastica, vetro, rifiuto indifferenziato utenze domestiche e pulizia dei bidoncini dell’organico a Finale Emilia e Ravarino; spazzamento manuale a Finale Emilia; conduzione dei centri di raccolta di Finale Emilia e Massa Finalese; pulizia e manutenzione aree verdi». Per far fronte a questi incarichi, nel 2016 Albatros ha ottenuto la certificazione di conformità alle norme ISO 9001:2008 e OHSAS 18001:2007; inoltre nel 2018 ha adottato un codice etico e un modello organizzativo idoneo alla prevenzione dei reati, come previsto dal dlgs. 231/2001.
Negli anni sono cresciuti sia la base sociale (oggi i soci sono 15) che i lavoratori (attualmente 16), ma soprattutto il rapporto con i servizi sociali del territorio.
Nel 2016 e 2017 i lavoratori svantaggiati erano undici, nel 2018 nove, mentre nel presente esercizio, a fronte di picchi di 18 unità, i lavoratori sono otto: in pratica, la metà della forza lavoro di Albatros è composta da persone segnalate dai servizi sociali.

 

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