Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

“Ci sono altri frammenti di stella cadente”, a Cavezzo domenica di ricerche

da | Gen 5, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Cavezzo, Novi, In primo piano | 0 commenti

CAVEZZO -“Ci sono altri frammenti di stella cadente”, a Cavezzo è stata una domenica di ricerche, purtroppo infruttuose, dopo la straordinaria scoperta fatta dal mirandolese Davide Gaddi che ha trovato due frammenti del meteorite caduto nei campi tra Disvetro e Rovereto òa notte di Capodanno.

La stella cadente di Capodanno era stata ripresa da diversi telescopi (guarda il video)  Era caduta in tutta la sua bellezza nel tardo pomeriggio, poco dopo le 18 del 1 gennaio 2020.

La sua caduta è stata seguta passo passo  e grazie a una serie di calcoli matematici è stata individuata l’area in cui è caduta grazie alle previsioni della rete Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e dell’Atmosfera), una collaborazione promossa e coordinata dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

La notizia è stata diffusa giovedì 3 gennaio. Prisma chiedeva ai residenti e agli appassionati di cercare i frammenti del meteorite sul terreno tra Disvetro e Rovereto sul Secchia. Un appello che è stato rilanciato anziatutto dal nostro giornale, poi dal Comune di Cavezzo.

Meno di 24 ore dopo Davide Gaddi, magazziniere di Mirandola noto come ciclista per le sue imprese no limits e solidali, contatta la nostra redazione. Ci chiede se quegli strani sassi che aveva trovato col suo cane Pimpa potessero essere frammenti di meteorite oppure no. Il direttore, Antonella Cardone, gli dice che sembravano proprio dei frammenti di meteorite, e dà le indicazioni sul da farsi. Ovvero, contattare i ricercatori di Prisma.

Gaddi manda una mail e spiega che era fuori per una passeggiata col cane, che proprio Pimpa si era incuriosita per il riverbero del sole sulla superificie liscia di una strana pietra che forse faceva anche un particolare odoroe di zolfo. I ricercatori guardano le foto che lui ha inviato loro e capiscono subito di cosa si tratta. Mandano gli esperti sul posto e ariva la conferma: “Sono frammenti della stella cadente di Capodanno“.

Da lì parte la corsa al frammento. Decine di appassionati si attivano e chiamano in Comune e al giornale per avere più informazioni. I primi ad  arrivare, sabato, sono gli emiliani. Domenica sono arrivati appassionati ed esperti dal Nord Italia, accompagnati dall’efficiente servizio dei volontaridi Protezione Civile.

Febbrile l’entusiasmo, il ritrovamento è di portata eccezionale. I due frammenti di Davide Gaddi sono parte di un bolide di circa un chilo – un chilo e mezzo di peso, che ha viggiato alla velocità di 30 mila km l’ora. Il frammento  più grande – che pesa circa 50 grammi – e ha un’età di circa 4 miliardi e mezzo di anni, è più antico di qualunque cosa esista sulla Terra

“Abbiamo tra le mani un oggetto straordinario, che arriva dalla profondità dello spazio e del tempo”, spiega Romano Serra del Dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Bologna. “Un colpo di fortuna incredibile, visto che è caduto in mezzo ai campi e al fango, come trovare un ago in un pagliaio”.

Con lui tanti ricercatori sono sul campo. La base è vicino la cimitero di Disvetro ma la mossa è tutta sull’argine del Secchia a Ponte Motta, su via Cantone domenica mattina sono decine le auto parcheggiate. Si sale a piedi sull’argine e ci si stringe per ammirare lo straordinario frammento che adesso è nelle mani dei ricercatori.

Ma non c’è tempo da perdere, si deve andare alla ricerca di altri frammenti, è pressochè certo che ce ne siano. “E’ più che probabile che ce ne siano altri – spiega Albino Carbognani ricercatore dell’Inaf, osservatorio astrofisico e dello spazio di Bologna – infatti quello che è stato trovato è un frammento spezzato, che si è rotto nel momento della caduta. E’ probabile che qui e verso Cavezzo ci siano altri frammenti: ne abbiamo osservato la disintegrazione dalle nostre telecamere. Ce ne sono tanti in zona”. Non saranno grandissimi, mettono le mani avanti gli esperti, perchè la cometa stata proprio vista frantumarsi in pezzi piccolissimi dalle oltre 50 telecamere che la seguivano. Ma saranno abbastanza grandi da essere visibili a occhio nudo?

Lo scopriremo presto.

 

Leggi anche:

 

Condividi su: