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Qui, dove la Lega non passa, il sindaco: “Lavorare pancia a terra, ascoltare, conquistare fiducia”

da | Gen 28, 2020 | In Primo Piano, Medolla | 0 commenti

“Lavorare pancia a terra, ascoltare, conquistare fiducia”. Parla, su nostra richiesta, il primo cittadino di Medolla, Alberto Calciolari, che guida l‘unico paese di tutta la Bassa dove la Lega stenta ad affermare il suo predominio. Per un soffio, qui il Pd è ancora il primo partito. Tutt’intorno, da Mirandola a Concordia passando per San Prospero e San Possidonio, e persino a Camposanto oltre che, naturalmente a San Felice e a Finale, è tutto Lega.

Scrive Calciolari:

Il risultato  della consultazione elettorale delle regionali fa riflettere. Anche se l’esito nel Comune di Medolla, tutt’altro che scontato, ha visto i consensi per Bonaccini superiori a quelli per la Borgonzoni e quelli a favore del PD superiori, seppur di misura, a quelli della Lega, credo che più che festeggiare occorra meditare. Sicuramente il dato è leggermente in controtendenza rispetto a quello dei comuni limitrofi, ma non penso che vi siano ricette univoche per spiegare ciò.

In generale penso che la vicinanza dimostrata negli anni da parte di assessori e consiglieri regionali come Palma Costi, ma anche Enrico Campedelli, Giuseppe Boschini, Luca Sabattini, abbia giovato a mantenere un buon rapporto ed un clima di fiducia tra l’amministrazione regionale, le istituzioni locali ed il territorio. E, comunque, credo che lavorare “pancia a terra”, ascoltando i bisogni delle persone, sia quanto meno indispensabile per consolidare un buon rapporto tra eletti ed elettori: questi ultimi devono infatti identificare nei propri rappresentanti degli intelocutori di cui avere fiducia, e la fiducia si conquista quotidianamente con il lavoro di prossimità. Questa per me è condizione necessaria per una tenuta politica della società.

Per quanto riguarda la Lega, in generale, penso che non abbia giovato la narrazione che ha fatto di una Emilia-Romagna come terra da “emendare”: per esempio, parlando di sanità o di welfare, in vari passaggi ha proposto di rivedere dei modelli organizzativi emiliano-romagnoli sulla scorta di quelli lombardi. Forse dire di no alla lega per tanti cittadini dell’Emilia-Romagna è stato un po’ come recuperare l’orgoglio per le proprie conquiste sociali e per la propria “idea” di società. In fondo si tratta di fattori identitari.

Per il futuro vorrei ripartire da una frase di Papa Francesco: “La realtà si capisce meglio dalle periferie”. Penso che in futuro governerà questa regione chi saprà politicamente conquistare la fiducia delle periferie. Non è un caso se sono state le periferie della regione le aree dove ha maggiormente dilagato il “dissenso”, che si è trasformato in consenso alla Lega,

La lezione dell’appuntamento elettorale che ci lasciamo alle spalle, come pure di quello delle europee e amministrative dello scorso maggio, deve essere colta. E da qui occorre ripartire.

Alberto Calciolari, sindaco di Medolla

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