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Nuovo ospedale a Carpi, Aer: “Non sottragga risorse al Santa Maria Bianca di Mirandola”

da | Gen 18, 2020 | Finale Emilia, Elezioni regionali | 0 commenti

Sabato mattina a Carpi, al banchetto sotto lo storico Portico del Grano, erano presenti le candidate e i candidati de L’Altra Emilia Romagna Alba Bassoli, Teresa Grasso, Elena Govoni, Mario Ori e Giovanni Sonego, per confrontarsi con cittadine e cittadini di quest’area a nord della provincia di Modena.

Scrivono i candidati di L’Altra Emilia Romagna – Modena

Come Altra Emilia Romagna riteniamo che tra le varie questioni che interessano i Comuni dell’Unione Terre d’Argine e dell’Area Nord, due meritano particolare attenzione il nuovo ospedale di Carpi e l’ospedale di Mirandola, e la decisone recentemente assunta dalle Province di Modena e Reggio Emilia di realizzare la variante sud di Rolo che impatterà anche sul Comune di Novi di Modena.

Sul primo punto pensiamo che prima di procedere con la costruzione di un nuovo ospedale a Carpi sia necessario garantire che ciò non sottragga risorse alla struttura di Mirandola assicurando, non solo la salvaguardia di tale ospedale, ma anche il ripristino delle condizioni di funzionamento e offerta sanitaria esistente prima del terremoto, per non vanificare gli interventi fatti su tale struttura dopo il terremoto, che hanno comportato notevole sforzo economico; inoltre pur non essendo contrari a priori alla costruzione di un nuovo polo ospedaliero vorremmo capire in base a quale valutazione tecnica si sia stabilito che non è possibile intervenire sul Ramazzini adeguandolo agli attuali standard e che cosa ne sarà dell’attuale struttura. Siamo consapevoli che una ristrutturazione comporterebbe maggiori difficoltà ma riteniamo che, data l’emergenza climatica e ambientale, l’aspetto del consumo di suolo non possa più essere trascurato.

Per quanto riguarda la variante sud di Rolo, che ha un costo stimato di circa 10 mln di euro, pensiamo che ancora una volta si sia persa l’occasione di intervenire seriamente sulla mobilità e sui trasporti; l’infrastruttura infatti è l’ennesima strada che avrà un forte impatto ambientale e non risolverà il problema ma semplicemente lo sposta. Queste risorse economiche potevano essere impiegate in modo più proficuo per potenziare il trasporto pubblico e su rotaie, unica modalità per ridurre il traffico veicolare e l’inquinamento.

 

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