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Rifiuti nel sottosuolo del “bosco” di Concordia, Bio Bimat contesta la perizia: “Non è da tutelare”

da | Gen 19, 2020 | In Primo Piano, Concordia, San Possidonio | 0 commenti

Trovati rifiuti nel sottosuolo del “bosco” di Concordia, e Bio Bimat contesta la perizia: “Non è da tutelare”. Si continua a parlare del progetto per costruire un impianto che produca biometano a Concordia, nell’area ex Kermar al confine con San Possidonio e Mirandola. L’azienda proponente ribatte punto su punto alle osservazioni che stanno emergendo dalla Conferenza dei Servizi, che ha un orientamento che pare decisamente contrario al progetto. Bio Bimat adesso replica sulal questione del “bosco” sorto spontaneamente in area industriale che sarebbe secondogli enti pubblici da tutelare

Scrivono da Bio Bimat:

Quel terreno non è idoneo per la crescita di un bosco, la vegetazione presente non è di pregio, nel sottosuolo sono presenti rifiuti da rimuovere. Una situazione oggettiva e documentata che di fatto supera la questione del vincolo paesaggistico,  a meno che non ci siano pregiudizi anche  sul reale stato dei luoghi o vengano fatti prevalere interessi diversi da quelli tecnici sul fatto che un bosco non può essere di pregio se il sottosuolo è costituito da rifiuti solidi che tra l’altro per obbligo di legge dovranno essere rimossi.

Per avere una zona con una qualità ambientale di pregio, la soluzione è quella proposta e ribadita da Bio Bimat: piantumare un bosco vero in un’area  adiacente, della dimensione equivalente a quella interessata dal progetto per il biometano e adatto alla crescita duratura della vegetazione avendo un sottosuolo agricolo idoneo allo scopo.

Sono le principali novità emerse dalle perizie del Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine, incaricato da Bio Bimat di fare una analisi sullo stato e sul valore naturalistico della vegetazione presente nell’area di proprietà di Bio Bimat, all’interno del comparto ex Kermar nel Comune di Concordia. “L’area studiata non presenta particolari valori botanici e naturalistici”,  si legge nella perizia .

Nelle foto prodotte e qui pubblicate (la prima risalente al 2003),  si vede la consistenza dei materiali abbandonati e dei  rifiuti che sono alla base del presunto bosco e rappresentano il substrato che non consentirà lo sviluppo della vegetazione.

I documenti fanno parte delle controdeduzioni presentate da Bio Bimat alla Conferenza dei Servizi attivata a seguito della richiesta di autorizzazione a realizzare un impianto per la produzione di biometano nell’area ex Kermar. Sono stati presentati a seguito dell’emissione di un parere della Soprintendenza, in base al quale l’area sarebbe soggetta ad un vincolo di tutela ambientale perchè la vegetazione presente sarebbe da considerarsi bosco.

Sulla base delle perizie presentate, Bio Bimat ha chiesto la rivalutazione della posizione della Soprintendenza, sia per lo scarso valore naturalistico della vegetazione, sia per consentire la rimozione (obbligatoria per legge) dei rifiuti presenti nel sottosuolo e nell’area. Bio Bimat ha ribadito il proprio impegno a ripiantumare un bosco vero, con essenze di pregio e di grande taglia, nell’area agricola adiacente, acquisita di recente e di dimensioni equivalenti.

Nelle controdeduzioni, Bio Bimat ha prodotto due documenti del Comune di Concordia, del 23 giugno 2016 e dell’11 luglio 2017, in cui il Comune stesso specificava che l’area non era gravata da vincoli.

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