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Violenta la moglie di suo nipote dopo il matrimonio combinato

da | Gen 30, 2020 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Carpi, In primo piano | 0 commenti

Violenze per anni alla nipote: arrestato dai Carabinieri

Carpi – Mercoledi pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Carpi hanno arrestato un pakistano sessantanovenne, residente in città, raggiunto da provvedimento di esecuzione pena emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna, dovendo scontare una pena di 4 anni di reclusione con le pesanti accuse di violenza sessuale aggravata e continuata e minacce, commesse in danno della nipote trentunenne. I fatti risalgono a qualche tempo fa, quando l’uomo assunse per corrispondenza la giovane sposa del nipote, che all’epoca si trovava in Pakistan, e che alla luce di quel contratto ottenne il lasciapassare per l’Italia. Colma di speranze la giovane giunse a Carpi un paio di anni fa, ma il sogno di una vita agiata durò poco; le mansioni che avrebbe dovuto svolgere sarebbero state quelle di domestica in favore del parente, presso il quale avrebbe anche dimorato, ma già dai primi giorni qualcosa iniziò ad andare storto.

La giovanissima, difatti, si ritrovò dapprima a respingere le sempre più morbose attenzioni del parente e successivamente, oramai rassegnata ed isolata, ad accondiscendere a vere e proprie violenze sessuali. I Carabinieri, che raccolsero la denuncia, avviarono le indagini, che nel giro di breve tempo condussero a esiti pienamente confermatori delle accuse sollevate dalla donna; grazie ad esse il Tribunale ha condannato l’uomo a diversi anni di carcere. Ieri mattina, pertanto, i militari si sono recati presso la sua abitazione e l’hanno condotto in carcere.
L’uomo non era affatto sconosciuto né all’Arma, né alle cronache: di lui ci si occupò circa un anno fa allorquando venne arrestato, sempre dai carabinieri di Carpi, poiché – presso l’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino – tentò di trasportare in Italia ben 11 chilogrammi di eroina nascosti dentro un trolley. Per l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti era stato condannato a scontare sei anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici. Da qualche mese aveva ottenuto di scontare la pena agli arresti domiciliari, ma il beneficio è durato poco.

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