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Coronavirus, sindaci della Bassa in campo contro il razzismo e la paura dei cinesi

da | Feb 8, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, In primo piano | 0 commenti

MIRANDOLA, BOMPORTO, CAVEZZO E CAMPOSANTO – Sindaci della Bassa in campo contro il razzismo e la paura dei cinesi. Anche dalle nostre parti sta prendendo piede la psicosi legata al Coronavirus, il terribile agente patogeno che sta mietendo vittime in Cina.

La paura del contagio è legittima, ma spesso diventa irrazionale paura del diverso, venato di razzismo bello e buono. Mescolato con ignoranza e conoscenze mediche approssimative, diventa una miscela esplosiva. Anche più pericolosa del virus stesso. C’è diffidenza verso tutto quello cheè cinese, i ristoranti, i negozi, le attività commerciali. E sono tanti gli episodi di intolleranza, e di violenza vera e propria, che hanno visto vittime cittadini cinesi in Italia.

Per questo si moltiplicano le iniziative di solidarietà. Come quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’altro giorno ha voluto fare una visita a sorpresa in una scuola elementare all’Esquilino, quartiere abitato da tanti cinesi, e ha voluto stringere la mano ai bambini.

La Bassa non è esente da quello che sta accadendo. Quello che stanno vivendo gli imprenditori cinesi lo spiegano bene dal ristorante Lin Sushi di Mirandola:

Dati gli ultimi eventi, ci sentiamo il dovere di informare e rassicurare i nostri clienti sulla sicurezza dei nostri prodotti e sulla buona salute del personale che lavorano quotidianamente con passione all’interno del locale.

Il nostro ristorante serve i nostri clienti con pesce freschissimo di elevata qualità acquistato da fornitori leader di mercato (i quali possono confermare il nostro acquisto quotidiano presso le loro aziende) proveniente da paesi dell’unione europea come Italia, Norvegia, Grecia, Spagna e Olanda. Tutte le filiere di ogni lotto di prodotto utilizzato all’interno dell’azienda vengono sottoposti a un rigido controllo qualitativo e la loro tracciabilità documentata e conservata per garantire la massima sicurezza. Ci teniamo inoltre a specificare che i nostri collaboratori, vivono e risiedono in Italia e che nessuno di loro si è recato in Cina negli ultimi periodi.
Per chi ci conosce e viene spesso nel nostro locale lo conferma, in quanto i visi dei collaboratori sono tutti ben conosciuti e familiari alla clientela.
Tutto lo staff di Lin japanese restaurant si impegna e lavora per servirvi sempre al meglio e con un attenzione sempre maggiore, affinché la vostra esperienza conviviale da noi possa essere una delle più piacevoli.
N.B.: Le conoscenze attuali ci dicono che la trasmissione del Coronavirus non avviene per via alimentare. Inoltre, in Europa è vietata l’importazione di carni crude e animali vivi dalla Cina.

I nostri sindaci non stanno a guardare. Fanno informaziione sul coronavirus, ad esempio a Cavezzo e Camposanto.  E a Bomporto, è il sindaco Angelo Giovannini si fa fotografare con unbarista di origine cinese. Scrive il sindaco:

Sul territorio comunale di Bomporto ci sono 6 bar gestiti da famiglia di origine cinese…
tutte persone gentili, cortesi, educate.
Oggi prendo virtualmente un caffè da ognuno di loro contro l’ignoranza che li discrimina.

 A Cavezzo la sindaca Lisa Luppi spiega:

A Camposanto la sindaca Monja Zaniboni:

Come da comunicazione ricevuta dalla Regione Emilia Romagna siamo ad informarvi, che visto lo stato di emergenza della durata di sei mesi deliberato dal Consiglio dei Ministri in seguito all’epidemia di Coronavirus in Cina, la RER ha attivato un coordinamento tra gli Assessorati alla Sanità e al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per attuare tutte le misure di precauzione stabilite dal Ministero della Salute, in stretto raccordo con le Aziende sanitarie.
Si è attivato un Gruppo Regionale di coordinamento per monitorare la situazione e condividere informazioni e interventi necessari.
Il laboratorio di riferimento per l’intera Emilia Romagna è il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche e virologiche (Crrem) del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
È stato inoltre realizzato il collegamento con il numero verde nazionale 1500, operativo 24 ore su 24, che dirotterà sulla linea regionale eventuali casi da approfondire.
Al momento non sono stati rilevati sul territorio regionali casi di infezione da Coronavirus.
Per ulteriori informazioni:

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