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Iter troppo lungo per il certificato di gravidanza a Finale, ecco come è andata

da | Feb 21, 2020 | Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – Giuditta ha raccontato alla stampa quanto sia stato complesso per lei, 32enne all’ottavo mese di gravidanza e residente a Finale Emilia, riuscire ad avere il certificato di gravidanza che le consentirà di fare richiesta per il bonus bebè. A riportare le sue parole un articolo pubblicato da Il Resto del Carlino nel quale la donna definisca la sua un’Odissea.

“Lo scorso gennaio alla Camera del Lavoro mi è stato detto di fare il certificato di gravidanza per il bonus bebè presso un Consultorio, e poiché nel mio paese di residenza è attivo non mi sono posta troppi problemi se non che, invece, bisogna accedere al Cup per la prenotazione, e così ho fatto. Ma mi hanno dato la possibilità di scegliere solo fra Pievepelago, Fanano, Pavullo, Vignola. Assurdo che per avere un semplice certificato ci si debba recare in Appennino” queste le parole della giovane.

«A Finale, come mi ha spiegato il medico di famiglia, non c’erano prenotazioni, e così sono entrata finalmente in possesso del certificato di gravidanza, ma poi ecco un’altra questione: ho scelto di partorire al Punto Nascite dell’ospedale di Mirandola e per aprire la cartella clinica dovevo sottopormi agli esami del sangue e all’elettrocardiogramma. Al Cup mi hanno fissato l’appuntamento all’ospedale di Mirandola per fine aprile. Peccato, però, che il mio bambino nascerà a metà marzo. Tra Policlinico, Pavullo e Vignola alla fine ho scelto la farmacia di Finale dove ho però pagato.  Una mamma incinta, al pari di tutti i pazienti, dovrebbe avere strade ‘sanitarie’ meno tortuose» aveva concluso Giuditta parlando alla cronista del Carlino.

In replica all’articolo de Il Resto del Carlino, però l’Azienda USL di Modena, ha fatto alcune precisazioni: che il bonus bebè non ha carattere di urgenza e può essere richiesto fino a 90 giorni dopo la nascita e che il certificato può essere rilasciato anche dal medico curante se abilitato.

“Ciononostante – come riporta la nota esplicativa di Usl – la segreteria del Consultorio di Mirandola, a seguito di richiesta della signora di ottenere immediatamente un certificato (avvenuta il 24 gennaio), le ha sì offerto disponibilità in sedi al di fuori del distretto (Novi e Soliera oltre a quelli già citati Policlinico, Pavullo e Vignola – ma a fronte del suo rifiuto la prestazione le è stata prenotata su Finale Emilia per il 7 febbraio, in aggiunta a visite già prenotate in precedenza. Lo stesso 24 gennaio la signora ha comunque scelto di recarsi con il proprio Medico di Medicina Generale al Consultorio di Finale, senza appuntamento, dove la ginecologa in servizio pur dovendo visitare altre pazienti si è resa disponibile per il certificato.

Per una corretta informazione alle cittadine del territorio, rispetto alla presa in carico da parte dell’Ambulatorio Gravidanza a Termine del Punto Nascita di Mirandola, si precisa che esso assiste tutte le future mamme – siano esse seguite dal Consultorio AUSL o privatamente. L’Azienda ha predisposto soluzioni organizzative e personale per garantire a tutte le donne un’assistenza appropriata (l’accesso non richiede il passaggio al CUP ed è prenotato dall’ostetrica o, nel secondo caso, dalla donna semplicemente telefonando all’ambulatorio). Nell’ambulatorio anche eventuali approfondimenti diagnostici, se ritenuti necessari, vengono fissati o eseguiti direttamente senza bisogno di rivolgersi al CUP. Cosa che non solo la signora – se non convinta del suo percorso assistenziale – ma il Medico di famiglia e la giornalista stessa avrebbero potuto facilmente verificare tramite i canali che l’Azienda USL mette a disposizione.

La signora aveva già una visita prenotata all’Ambulatorio Gravidanza a Termine al tempo gestazionale corretto per la presa in carico, che avviene all’8° mese e non al 9° come scritto (le gravide alla 39esima settimana sono già seguite dal Punto Nascita). L’ECG non è richiesto per l’apertura della cartella presso il Punto nascita ma viene comunque prenotato direttamente dalle ostetriche in caso di necessità (ad esempio per cesareo programmato). Presumibilmente si è trattato di richiesta dello specialista privato che deve dunque seguire il normale iter, rimandando in tempi utili la donna al proprio Medico per la ricetta necessaria alla prenotazione CUP.

Per i prelievi su tutto il Distretto di Mirandola il tempo medio di attesa è circa 7 giorni (con urgenze ad accesso diretto). Inoltre, come i Medici di famiglia sanno, per le donne in gravidanza che hanno urgenza di eseguire gli esami del III trimestre vi è l’accesso diretto tutte le mattine ai punti prelievo di Mirandola e Finale, sabato compreso, senza prenotazione CUP. Dispiace che, nonostante si lavori per informare sul Percorso e sul Punto Nascita, rimangano ancora aree di disinformazione e di scarsa attenzione ai percorsi, che l’Azienda si sforzerà di colmare.
Tutte le donne in gravidanza, anche quelle seguite privatamente, hanno diritto, oltre all’assistenza medica, anche a quella ostetrica e psicologica offerta in Consultorio (prima e dopo il parto): in qualsiasi momento e di fronte al minimo dubbio o domanda possono mettersi in contatto con i professionisti AUSL che forniranno non solo assistenza ma le necessarie – e corrette – informazioni”.

 

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