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Il M5S replica ad Aipo: «Il fiume non è in sicurezza nemmeno per le piene di piccola entità»

da | Feb 26, 2020 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia | 0 commenti

Una nuova replica del Movimento5Stelle alla risposta di AIPoAgenzia Interregionale per il fiume Po, sull’allarme sicurezza sul fiume Secchia lanciato proprio dal Movimento5Stelle.

«Aipo replica alle nostre puntuali osservazioni e al video realizzato durante il nostro sopralluogo sul fiume Secchia fornendo elenchi e numeri che possono impressionare chi legge, ma noi siamo andati sul posto e abbiamo documentato una situazione di mancanza di sicurezza anche solo per le piene di piccole entità. Qui bisogna stare a ciò che abbiamo davanti agli occhi, cioè un sistema inadeguato che rischia il collasso già con minime sollecitazioni»: così la senatrice M5S Maria Laura Mantovani rivolgendosi ad Aipo, che è intervenuto sulle critiche e le osservazioni mosse dai pentastellati riguardo alla manutenzione e agli interventi strutturali relativi al fiume Secchia e alle casse di espansione.

«Bisogna fare chiarezza» interviene Massimo Neviani, del Comitato salute ambientale di Campogalliano, che ha accompagnato la senatrice e i consiglieri M5S dei Comuni toccati dal corso del fiume durante il sopralluogo. «Dagli anni 80 fino all’alluvione del 2015 non era stato fatto nulla, poi, dopo quanto accaduto, sono stati tagliati gli alberi che crescevano sugli argini della cassa di espansione e tolto il sedimento che costruiva la bocca di destra ma nulla per interventi strutturali. Ci vorranno ancora un anno o due solo per finire i lavori sugli argini del fiume per la messa in sicurezza per le piene piccole (definite TR 20) che, peraltro, in caso si verifichino, sono destinate a travolgere anche le autostrade A1 e A22».

«Per le piene medie esiste un progetto che è ancora in itinere, ma risulta finanziato solo a metà – prosegue Neviani – mentre per le piene grandi (definite TR 200) non c’è nemmeno un progetto. Peraltro, in caso appunto di piene di grandi entità non si può escludere nemmeno il possibile cedimento delle stesse casse di espansione dato che gli argini in terra potrebbero venire sormontati. Quindi c’è veramente tanto da fare, la situazione non è sotto controllo».

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